Bruce Springsteen incanta Napoli: le immagini

di Redazione

 NAPOLI. Un grande evento, uno straordinario concerto che batte anche l’inclemenza del tempo e la pioggia che flagella, gelida e fastidiosa, il palco e piazza Plebiscito.

Il live di Bruce Springsteen a Napoli non è soltanto musica, non è solo rock puro, ma anche storia: pezzi d’antan, nuove hit, cover, due fans chiamati sul palco a cantare con il loro idolo e un improvviso nubifragio che spaventa solo per pochi minuti i 20 mila appassionati.

E soprattutto c’è un ricongiungimento speciale, con il ritorno del rocker americano alla sua terra d’origine. “È bello essere al Sud Italia – dice il boss in italiano – io sono del Sud Italia, è bello essere a casa”. Bruce saluta il pubblico partenopeo sulle note di “O sole mio” e poi attacca uno dietro l’altro i suoi successi.

Un grande bagno di folla (e non solo) per il rocker di Long Branch che non si risparmia con la sua big band E Street in forma smagliante. The Boss – nonostante i due miliardi di dollari guadagnati in carriera – non si risparmia: salta, corre, raccoglie le dediche dei fan, scherza con loro, gigioneggia con un po’ di consumata ruffianeria quando strappa dalle mani di qualcuno la foto del “Gran Caffé Zerilli” di Vico Equense, un tempo della sua famiglia. “It’ my restaurant”,”E’ il mio ristorante”, dice emozionato. E in napoletano annuncia: “Vulesse dedicà sta canzone agli amici di Vico Equense, la mia città”. Partono le note di “My hometown”.

Alle 23, dopo due ore e mezza di concerto, infila senza sosta alcuni dei suoi più celebri successi: “Born to Run”, “Dancing in the dark”, “Spirit in the night” durante il quale intreccia un intenso e commovente feeling con la piazza del Plebiscito. E, soprattutto, “The river” con tutta la piazza che canta a squarciagola.

E’una notte magica, quella di Bruce. Tre ore che lasciano senza fiato. Come quando poco dopo le 23 intona “Born in the Usa” e il pubblico scatta alzando braccia e voce. Dopo tre ore di concerto, il “boss” ne ha ancora. Resta solo sul palco, “ancora una per la mia Napoli”, dice. E intona una versione unplugged di “Thunder Road” la stessa con cui chiuse, sempre a Napoli, il live del 1997 al teatro Augusteo.

VIDEO

Bruce Springsteen a Napoli – Playlist video

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