CASTEL MORRONE. Tra gli argomenti del prossimo Consiglio comunale, di mercoledì 22 maggio, alle ore 18, ci sarà l’approvazione della variante al Piano regolatore finalizzata alla realizzazione di un progetto di edilizia residenziale pubblica, suterreno agricolo di proprietà comunale.
E da sette anni, i primi atti risalgono al 2006, che la giunta capeggiata da Pietro Riello propone questo progetto scellerato che non serve al paese. Un piano edilizio, stile vele di Scampia, che si propone di realizzare un concentrato abitativo di oltre 120 appartamenti, a ridosso dei cinquantotto dellarea Peep e in uno spazio ristretto, capace di creare uno sconvolgimento sociale nella comunità morronese. Lamministrazione comunale pur di realizzare progetti affaristici vuole piazzare una grande bomba sociale nel cuore del paese che avrà effetti negativi devastanti per leconomia e la vita sociale.
Un progetto da paese terremotato che, di là dalle incongruenze urbanistiche, punta a realizzare in una zona agricola confinata un nuovo quartiere in contrapposizione, in tutto e per tutto, allassetto sociale ed economico tradizionale. Così mentre i morronesi pagano lImu sulle seconde case del centro storico che non trovano a vendere e affittare, il sindaco, anziché occuparsi di far funzionare i servizi comunali, si è messo a fare il palazzinaro con dei progetti che stroncano per i prossimi decenni il mercato immobiliare privato.
Il Pd propone il risanamento e la riqualificazione delle centinaia di case sfitte del centro storico, che rappresentano una vera occasione di sviluppo per il paese e di rilancio delle imprese edilizie locali, della cultura e del patrimonio edilizio delle zone rurali.
Partito Democratico di Castel Morrone