Fondi per il ‘Capannone’, Santulli: “Un bluff”

di Antonio Arduino

 AVERSA. Seicentomila euro stanziati e già accreditati alle casse municipali dal Ministero dell’Economia e Finanza questa la somma indicata nel piano triennale 2013-2015 delle opere pubbliche, …

… relativamente al programma Più Europa – Por Fesr Campania per il periodo 2007-2013, che dovrebbe essere utilizzata per la “Ristrutturazione e l’Adeguamento del Capannone dell’ex Consorzio Canapa da adibire a palestra”. Un bluff per il consigliere comunale Paolo Santulli che torna su un argomento per il quale ha effettuato, tra l’altro, una interrogazione comunale presentando circa 700 documenti ufficiali esplicativi di una vicenda che sembra un giallo dal momento che mentre si parla di recuperare una struttura che fu il tempio dello sport cittadino nulla si fa per impedirne l’utilizzazione, praticamente integrale, ad un privato che possedendo, a buon diritto, i due terzi dell’edificio ha organizzato la propria attività in modo che, di fatto, diventa impossibile accedere alla parte di competenza comunale.

“Nonostante abbiamo dato 500 mila euro alla Regione per acquisirla al patrimonio comunale ed abbiamo in conto 600 mila euro per realizzarne la ristrutturazione, avviando i lavori prima che ce ne venga chiesta la restituzione per scadenza dei termini, nessuno si muove per decidere in concreto quale destino debba avere la struttura. Destino che può essere anche semplicemente quello di concederla a terzi se alla città proprio non serve” afferma Santulli ricordando che quando presentò la mozione molti si espressero in favore dell’idea di lasciarla ad altri affinché venisse utilizzata a fini commerciali.

“Si nel piano triennale c’è. Nel piano si parla di ristrutturazione ma inserire questa voce era obbligatorio perché –spiega l’ex parlamentare- ci sono le delibere relative alla progettazione e ci sono i fondi necessari a realizzare l’intervento ma é una finta. Perché quando ho presentato la mozione, e l’ho fatto con l’attuale amministrazione, tesa a dare attuazione ai lavori previsti e a sollecitare la Regione perché desse risposta ad un interrogativo posto dall’Amministrazione, i consiglieri hanno votato contro o si sono astenuti. C’è stato persino chi ha commentato che sarebbe stato opportuno lasciare ad altri la struttura. Quasi ci fosse interesse a tutelare qualche cosa malgrado io abbia dimostrato, documenti ufficiali alla mano, che un bene costato 500 mila euro al Comune dopo essere stato ristrutturato con i fondi assegnati ad Aversa dal Ministero, quale contributo a fondo perduto, avrebbe avuto un valore di 2 milioni e mezzo di euro in caso di vendita a terzi”.

“Questa osservazione – continua Santulli – non è stata sufficiente a fare cambiare idea a chi non si è preoccupato di affermare di non aveva interesse alla cosa, sostenendo che la città non avrebbe saputo che cosa farsene di quel bene”.

“Un atteggiamento che – osserva – ritengo molto sospettoso, sul quale sarebbe bene fare chiarezza perché non si capisce come una Amministrazione prima chieda denaro per realizzare un’opera, attivandosi nei modi di legge per raggiungere l’obiettivo, e una volta ottenuto un finanziamento dedicato poi non compia i passi successivi a realizzarla”.

Insomma i connotati del giallo per Santulli ci sono tutti. Per l’ex parlamentare basta leggere il contratto d’acquisto per rendersi conto che l’Amministrazione era obbligata a portare a termine i lavori entro marzo 2012 e che la Regione era obbligata a restituire ad Aversa i 500 mila euro versati per acquistare la struttura se entro la stessa data i lavori non fossero stati eseguiti, tornado ad essere proprietaria dell’immobile. “Ad oggi nessuna delle due cose è avvenuta. Aversa non ha eseguito i lavori, la Regione non ha restituito la somma pagata, e questo – osserva Santulli – getta molte ombre sulla vicenda che va chiarita nell’interesse dei cittadini e della trasparenza amministrativa”. “A questo punto – conclude – se fossi il sindaco darei il via alla gara di appalto”.

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