TEVEROLA. Il movimento Ad alta voce fa il punto sulla questione ambientale della zona Pip.
Si prende atto recita una nota del sodalizio delliniziativa dei gruppi consiliari di minoranza che finalmente hanno concentrato lattenzione su una problematica che interessa realmente ai cittadini e non importa se la questione è stata sollevata dal movimento Ad Alta Voce che, prima di tutti, ha chiesto agli amministratori comunali di porre attenzione alle questioni dellambiente e di verificare, in particolare, limpatto ambientale nella zona Pip, considerato il proliferare di siti produttivi che immettono nellaria sostanze potenzialmente (?) nocive. La preoccupazione è motivata dalla scelta, assai discutibile, di individuare la zona Pip troppo a ridosso del centro abitato. E evidente che si tratti di una scelta infelice fatta dalle stesse persone che oggi rappresentano e amministrano Teverola. Una valutazione che ha ipotecato e condizionato spazi di territorio in questo modo preclusi allo sviluppo residenziale della nostra città nonché in contrasto con tutte le esperienze analoghe consumate in migliaia di comuni, grandi e piccoli, in molti dei quali, in generale in quelli più grandi, si è puntualmente dovuti giungere alla delocalizzazione delle zone artigianali e industriali. Solo chi non conosce la storia è condannato a ripeterne gli errori ed evidentemente a Teverola la conoscenza della storia è parecchio carente. Carente per non considerare che le attività produttive hanno sempre costituito fonte di pericoli per la salute degli uomini; quindi, la scelta di localizzare i relativi siti a confine con le camere da letto degli abitanti di una località merita non solo critiche anche molto forti, ma condanne da parte di tutti coloro che di queste scelte pagheranno le conseguenze.
Della delicata questione continuano dal movimento desideriamo, comunque, portare a conoscenza la cittadinanza di ulteriori risvolti sullargomento. Nei giorni successivi ai resoconti di stampa, la società che gestisce lattività sul quale, in particolare, abbiamo richiamato lattenzione delle autorità comunali, ha espresso la richiesta di potersi incontrare con i responsabili del movimento Ad Alta Voce. La delegazione, guidata dallavvocato Pasquale Buonpane, presidente del movimento, è stata ricevuta con cordialità dai titolari e da un legale che, prontamente, hanno esternato il proprio rammarico in merito alla vicenda e assicurato che lazienda che rappresentano è sana, seria e in regola con le norme in materia di salvaguardia dellambiente e, mostrandoci gli impianti di produzione, hanno dichiarato di essere in possesso di tutte le autorizzazioni, sia in materia ambientale che urbanistica, rilasciate dalle autorità competenti, nonché, rimarcando e valorizzando che il proprio processo di produzione è tra i più avanzati e aggiornati, con emissione in atmosfera di solo vapore acqueo. Nella stessa sede, la delegazione ha chiarito di non avere nulla contro lazienda e si è compiaciuta per la presenza sul territorio di investimenti da parte di imprenditori forestieri, per le comprensibili ragioni di sviluppo, anche occupazionale oltre che di incremento di entrate per le casse comunali, ovviamente subordinando la fruizione e il godimento di questi e di ogni altro vantaggio alla certezza del rispetto e della tutela della salute dei cittadini, per la quale non può aver luogo nessun compromesso, nessuna disattenzione, nessuna approssimazione. Lincontro si è concluso con limpegno, da parte della società gestrice dellimpianto produttivo, a inviare tutta la documentazione comprovante quanto asserito e chiarito nel corso della visita e, da parte nostra, con limpegno a non esitare a dare atto della regolarità ambientale dellattività produttiva lì svolta, previa verifica della documentazione da parte di esperti della materia.
A tuttoggi, – concludono da Ad Alta Voce nulla è pervenuto di quanto preavvertitoci in quelloccasione. Ovviamente, sarà nostra premura comunicare con immediatezza ai cittadini ulteriori notizie non appena interverranno novità sullargomento.