Lavoro nero, denunciati due imprenditori tessili nel Casertano

di Redazione

 MARCIANISE. Nella mattinata del 13 aprile, alle ore 9, a Marcianise e Macerata Campania, nel Casertano, i carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro di Caserta e della locale stazione, insieme a ispettori del lavoro, hanno fatto irruzione in due opifici operanti nella produzione di capi di abbigliamento, posti al centro delle due cittadine.

A Marcianise i militari e i funzionari dell’Ispettorato, in un capannone di circa 300 mq hanno trovato intenti alla cucitura di abiti 28 dipendenti, di cui ben 25 – tutte donne – completamente sprovvisti di copertura previdenziale e assicurativa, cioè “in nero”. A Macerata Campania, invece, su 20 dipendenti trovati al lavoro ben 10 – anche queste di sesso femminile – sono risultati in nero.

Pur prendendo atto delle situazione, i titolari delle due attività, regolarmente iscritte alla Camera di Commercio, hanno riferito che il ricorso al “lavoro nero” è, purtroppo, l’unico antidoto alla grave crisi economica che investe il settore e serve, quantomeno, a contenere i costi. Sconsolate le lavoratrici che, pur con profondo rammarico, hanno dovuto ammettere che il lavoro nero, nonostante tutto, permette loro di portare a casa qualcosa a fine giornata.

L’operazione è scaturita da un controllo incrociato fra banche dati e servizi di osservazione effettuato dai carabinieri del Nil che giorni addietro, nei pressi dei siti in questione avevano notato, nei consueti orari di lavoro, un afflusso di soggetti, presumibilmente lavoratori, di gran lunga superiore a quelli ufficialmente comunicati.

Nei confronti di T.L., trentottenne di Marcianise, e P.C., trentacinquenne di Macerata Campania, è stato disposto il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale che potrà riprendere la produzione dopo la regolarizzazione a tempo indeterminato dei lavoratori “in nero” ed il pagamento delle sanzioni amministrative previste dalla normativa vigente, che ammontano a circa 70mila euro.

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