Grillo: “Un golpettino furbo per salvare Berlusconi e Mps”

di Antonio Taglialatela

Beppe Grillo ROMA. “Golpe”. Questa la parola per la quale sabato sono finiti sotto accusa i grillini dopo la rielezione di Giorgio Napolitano al Quirinale.

Da più parti è stata intesa, oltre che come un’esagerazione, soprattutto come una sorta di invito alla violenza. A spazzare via il vento delle polemiche ci ha pensato Beppe Grillo in persona, domenica mattina, in piazza SS Apostoli, a Roma. Ha corretto il tiro: “Ieri ho detto golpe, ma intendevo ‘golpettino istituzionale furbo’, giocato sulla semantica”.

E, a proposito delle accuse di far salire la tensione in strada, Grillo ha voluto sottolineare: “Sabato sera potevo venire in piazza, non ho paura, ma avevo paura che la mia presenza potesse favorire la violenza. Io non voglio entrare in questi giri”.

Poi, davanti alle tantissime persone presenti, ha commentato il voto: “Ho visto questo rito del voto. C’era questa specie di vespasiano coperto. Entravano, facevano canestro e poi guardavano in alto per dire ‘ho protetto il segreto’”.

Grillo non risparmia Amato: “Era il tesoriere di Craxi e faceva da balia a Berlusconi”. E anche “i Letta”: “Ce n’è uno – dice il leader del M5S – che da anni fa il cugino di Letta”. Gli stessi Amato e Letta che in queste ore sono indicati come i favoriti per la carica di presidente del Consiglio.

Un passaggio su Stefano Rodotà, il costituzionalista indicato dai grillini per il Colle: “Sarebbe stato un presidente che garantisce tutti gli italiani, di destra e di sinistra”. Invece, secondo Grillo serviva un presidente “che garantisce il culo giudiziario a Berlusconi e a salvare il Monte dei Paschi di Siena”.

Per il comico genovese è stato rieletto un uomo stanco: “Quando sono andato a trovare Napolitano ho visto un signore avvilito e stanco. Vi dico con franchezza cosa ci siamo detti, gli abbiamo chiesto la fiducia e ci ha detto che non avevamo i numeri”.

Un monito ai giovani del Pd: “Io sono a contatto con loro tutti i giorni. Dico che la forma politica attraverso i partiti è finita. Anche i giovani Pd sono stati traditi”. E, infine, una parentesi “religiosa”: “Il nostro movimento è nato il giorno di San Francesco. Noi siamo stati i primi francescani. Ci tengo a dirlo: è il papa che è grillino”.

Scortato dalle forze dell’ordine, Grillo è stato riportato nella sua auto. Prima di andare via è saluto sul tetto, ha salutato la folla e gridato: “Arrendetevi!”.

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