Francesco: “Alle avversità rispondiamo con l’amore”

di Redazione

 ROMA. Ottantamila le persone che hanno partecipato domenica mattina, in piazza San Pietro, al Regina Coeli recitato da Papa Francesco.

“Gli apostoli erano persone semplici, ma non avevano paura di nulla, neppure delle persecuzioni perchè la loro fede era fondata sulla esperienza di Gesù. Per questo hanno potuto diffondere il cristianesimo in tutto il mondo”,ha ricordato il Pontefice.

“Non dimentichiamo che gli apostoli erano persone semplici, non erano scribi, dottori della legge, nè appartenenti alla classe sacerdotale. – ha detto papa Francesco commentando un brano degli Atti degli apostoli in cui si descrive la prima comunità cristiana – Come hanno potuto, con i loro limiti e avversati dalle autorità, riempire Gerusalemme con il loro insegnamento”. “È chiaro – ha proseguito – che solo la presenza con loro del Signore Risorto e l’azione dello Spirito Santo possono spiegare questo fatto. La loro fede – ha detto ancora papa Bergoglio – si basava su una esperienza così forte e personale di Cristo morto e risorto, che non avevano paura di nulla e di nessuno, e addirittura vedevano le persecuzioni come un motivo di onore, che permetteva loro di seguire le orme di Gesù e di assomigliare a Lui, testimoniandolo con la vita”.

La storia dei primi cristiani, ha sottolineato Bergoglio, “ci dice una cosa molto importante, che vale per la Chiesa di tutti i tempi, anche per noi: quando una persona conosce veramente Gesù Cristo e crede in Lui, sperimenta la sua presenza nella vita e la forza della Resurrezione, non può fare a meno di comunicare questa esperienza. E se questa persona incontra incomprensioni o avversità, si comporta come Gesù nella sua passione: risponde con l’amore e la forza della verità”.

Dopo la preghiera del Regina Coeli il Papa ha citato la beatificazione, sabato a Venezia, del sacerdote bergamasco del XIX secolo Luca Passi; e ha ricordato, poi, che in Italia si celebra oggi la giornata della Università cattolica, invitando a “sostenere sempre questo ateneo – ha detto – perchè continui a offrire alle nuove generazioni un’ottima formazione, per affrontare le sfide del tempo presente”. Infine un “pensiero speciale anche per i ragazzi e le ragazze che si stanno preparando alla Cresima”. “A tutti voi, buona domenica e buon pranzo”, ha concluso Francesco.

Sempre domenica, alle 17.30, il Papa celebrerà la messa nella basilica di San Paolo fuori le mura, sua prima visita alla chiesa intitolata all’apostolo delle genti. Concelebreranno con lui i cardinali James Harvey, arciprete della basilica, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo, e Francesco Monterisi, e l’abate benedettino don Edmund Power. Prima della messa, il Santo Padre sosterà in pregheria al sepolcro di San Paolo e lo incenserà. In quella cappella il fondatore dei gesuiti, Sant’Ignazio di Loyola, e alcuni suoi compagni, fecero la professione religiosa. Benedetto XVI visitò la basilica intitolata a San Paolo sei giorni dopo l’elezione, il 25 aprile 2005 e Giovanni Paolo II il 17 dicembre 1978.

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