Berlusconi: “Ok a Letta”. Renzi: “Pd voterà compatto fiducia”

di Redazione

Enrico Letta ROMA. Ha “dribblato” i giornalisti che assediavano l’ingresso della sua abitazione, uscendo in auto dal retro e si è diretto di buon’ora al Quirinale, dove ha incontro il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Enrico Letta ha riferito l’andamento delle consultazioni avute, nella giornata di giovedì, con i gruppi politici per la formazione del governo. Poi si è recato a Palazzo Chigi per incontrare il premier uscente Mario Monti. A quanto è dato sapere, sembra che il vicesegretario del Pd non scioglierà la riserva prima di sabato, per poi giurare nella stessa giornata. Intanto, arrivano i primi via libera di Berlusconi e Renzi.

“Da parte del presidente incaricato c’è un atteggiamento molto positivo. Ho sentito i miei molto confortati” e “Brunetta assolutamente convinto del buon esito dell’incontro”, ha detto il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, a TgCom24. Sui nodi da sciogliere, per il Cavaliere sembra non vi siano problemi veri. “Certamente – spiega – non possiamo pretendere un accordo al 100% però i miei li ho sentiti molto confortati”.

“Ho sentito – ha aggiunto l’ex premier – che da parte del presidente della Repubblica c’è l’indicazione di membri del governo di nuova generazione con una notevole presenza di donne. Questo esclude il sottoscritto, che però non ha mai avuto la voglia di entrare lì. Se mi avessero chiamato a un impegno, dato che ho preparato io il programma della campagna elettorale, se ci fosse stato bisogno di me sarei stato a disposizione. Ma preferisco così”.

A Skytg24, Matteo Renzi invita tutti i parlamentari del Pd ad “ascoltare” quello che dirà Letta nel momento in cui chiederà la fiducia alle Camera, esortandoli a non pensare “non lo voto comunque” e ritenendo che alla fine il governo si farà. “La scelta di indicare Enrico Letta mi sembra una ottima soluzione. Lo conosco, lo stimo. Mi sembra capace anche capace di tenere insieme le varie anime di questo strano raggruppamento che costituisce la base di questo governo di servizio”, ha continuato Renzi, per il quale serve una nuova legge elettorale che, in futuro, “eviti il pareggio”.

Alla domanda se consideri giusto espellere eventuali dissidenti al voto di fiducia, il sindaco di Firenze replica: “Questo lo vedrà il Pd”, ma poi aggiunge “Se non si vota la fiducia è evidente che è un problemino”.

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