Ancona, finti carabinieri estorcono soldi ad un frate

di Redazione

 ANCONA. Un finto tenente e un finto maresciallo dei carabinieri hanno estorto quasi 5mila euro al parroco della cappellina dell’Ospedale di Torrette di Ancona.

Promettevano la restituzione della mantellina della statua della Madonna di Loreto che era stata trafugata da ladri rimasti ignoti nel 2011. La squadra mobile ha arrestato due complici dei finti militari, una donna e il figlio diciottenne, e denunciato il sedicente tenente “Antonio Di Russo”, D.D.C., 44 anni, salernitano già in carcere per altri reati, il “maresciallo”, S.P., 55 anni, e altri tre uomini originari delle province di Taranto e Salerno.

Il frate, padre Giovanni Pieroni, era caduto nella trappola, scattata nel marzo scorso, pagando quasi per intero la somma in varie tranche, attingendo anche dalla cassettina delle offerte. Il ‘tenentè lo aveva contattato spiegandogli che la mantellina – di cui in realtà da due anni si sono perse le tracce – si trovava nel deposito ferroviario della stazione di Teramo, e che per recuperarla bisognava pagare il deposito arretrato. Poi, aveva detto al frate, incontrato a più riprese anche in compagnia del maresciallo, sarebbe stato necessario dotare la cappellina di un sistema di allarme, in modo da salvaguardare la statua della Vergine.

Il parroco ha chiesto di poter versare la somma richiesta in rate da 500 o 600 euro, e quando proprio non aveva soldi, è ricorso agli spiccioli delle offerte, pur di tacitare i falsi carabinieri. Si è insospettito solo quando il ‘tenentè lo ha informato di essere stato promosso “comandante di tutti i carabinieri delle Marche”, proprio grazie al ritrovamento dell’ oggetto sacro.

Padre Pieroni ha chiesto consiglio ad un prete più esperto di carriere militari, che lo ha indotto a rivolgersi alla polizia. Gli agenti della Squadra mobile hanno atteso la donna, Raffaella Cioppa, 47 anni, di Napoli, e il figlio diciottenne, G.M., mandati dal ‘tenente’ a ritirare l’ultima tranche dei soldi perchè lui era rimasto vittima di un incidente stradale (in realtà era finito in carcere), e li hanno arrestati. Le accuse vanno dal reato di estorsione aggravata in concorso all’usurpazione di titoli.

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