Brittney Griner, l’Nba si veste di rosa?

di Redazione

Brittney GrinerLa ventiduenne Brittney Griner, un mix di atletismo e tecnica distribuito su quasi 2,05 metri di altezza, potrebbe essere la prima donna a calcare i parquet dell’Nba.

Difficile,ma non impossibile se la cestista in questione ha infranto tutti i record del basket femminile,e se a caldeggiarne l’ingaggio è il magnate più eccentrico e intraprendente del basket a stelle e a strisce: Mark Cuban. Il proprietario dei Dallas Mavericks, un anello per la franchigia dell’Mvp Nowitzki e nel 2010 un All Star Game da 100mila paganti, ha fiutato un nuovo business: una donna nel suo roster.

“Se lei è la migliore rimasta in giro, la prenderò”, ha dichiarato laconico Cuban ai microfoni di Espn Dallas in relazione al draft 2013 e alla possibilità di ingaggiare la Griner al secondo giro.

Le parole dell’eclettico businessman non sono passate di certo inascoltate soprattutto perché dette in relazione alla giocatrice più forte di sempre. Il 42 delle Baylor Bears nella sua carriera universitaria ha polverizzato qualsiasi record, dimostrandosi il “centro più dominante” del basket mondiale. E’ stata l’unica atleta universitaria a sfondare il muro dei 2000 punti (ne ha totalizzato più di 3000) e 700 stoppate; unica collegiale ad essere selezionata dal coach americano Geno Auriemma per il torneo pre-olimpico in Europa. Lo stesso allenatore italo-americano, un vate del basket femminile, si è pronunciato in maniera negativa sul possibile ingresso della Griner nel professionismo maschile”.

Cuban è un genio perché è capace di mettere a profitto delle brillanti idee trasformandole in industrie da milioni di dollari- ha commentato Auriemma … Il fatto che una donna possa giocare attualmente nell’Nba e competere con il livello di gioco degli uomini è assurdo!”.

Cuban è tutt’altro che sprovveduto. La semplice partecipazione della cestita texana al training camp e alla Summer Leaugue assicurerebbe il sold-out per le partite di Dallas e un grande ritorno d’immagine per la Lega delle stelle. ”Io sono disposto a darle una possibilità-ha ripreso Mr C. D’altronde niente danneggia di più un’organizzazione che una mente chiusa”.

Se è vero che nessuna donna ha giocato in Nba, Brittney Yvette Griner non è la prima ad avvicinarsi alla realizzazione del sogno. In passato già due atlete furono selezionate durante il draft ma poi “scaricate” dalle franchigie di appartenenza. Nel 1979,tuttavia, gli Indiana Pacers invitarono Ann Mayers dell’Università di Ucla alla tre giorni di selezioni come free-agent (senza però essere scelta): questa sembra essere la strada disegnata da Cuban per la tre volte All American Griner.

La protagonista, via twitter, ha raccolto la sfida; ha dato la piena disponibilità a dimostrare il suo valore durante le selezioni. Si dice pronta ad affrontare ad armi pari i concorrenti maschi sul parquet. Impossibile nella pallacanestro moderna? Forse, ma questo non è “solo basket”;This is Nba!

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