Corea Nord sposta missile sulla costa. Usa: “Basta provocazioni”

di Redazione

 PYONGYANG. La Corea del Nord ha spostato un missile a medio raggio sulla costa orientale in vista di un test imminente o di un addestramento militare.

Lo ha annunciato il ministro della Difesa di Seul, Kim Kwan-jin, dinanzi alla commissione parlamentare di Difesa, precisando – secondo l’agenzia Yonhap – che non sembra finalizzato a colpire il continente Usa. Seul ha infatti smentito le notizie di stampa secondo cui il missile spostato su treno possa essere un KN-08, capace di coprire 10mila chilometri fino a colpire gli Usa. Senza specificarne la tipologia, il ministro ha spiegato che si ritiene possa raggiungere una distanza considerevole, ma non le coste continentali americane: “Potrà essere finalizzato a un test o a esercitazioni militari” ha detto.

Anche se vi è un piccola possibilità che l’accesa retorica di Pyongyang possa sfociare in un conflitto su larga scala, il ministro ha detto che il Nord potrebbe lanciare altro tipo di provocazioni, tra scontri di confine e attacchi informatici. «Le nostre truppe hanno aggiornato i diversi sistemi ed effettuato esercitazioni nel proposito di rafforzare le condizioni di prontezza militare» ha assicurato Kim.

Le valutazioni di Kim, un “falco” nei rapporti con il Nord, ex generale ed ex capo di Stato maggiore, sono giunte dopo che i media di Seul avevano diffuso le stime dei servizi di intelligence secondo cui il missile in questione sarebbe uno della serie “Musudan”, capace di coprire 3-4mila chilometri, fino a includere nel suo raggio la base americana di Guam, malgrado non sia stato ancora testato finora.

Nel posizionare il missile sulla sua costa orientale, il Nord ha spinto gli Stati Uniti a spostare a Guam i sistemi di difesa anti-missile Thaad (Terminal High-Altitude Area Defense). Da confermare se il missile monti una testata, ma fonti citate dalla Yonhap prevedono che Pyongyang possa effettuare il lancio a metà aprile, in occasione dei festeggiamenti solenni per il compleanno del fondatore dello Stato, Kim Il-sung. Del Musudan si hanno notizie dall’ottobre del 2010 quando fu fatto sfilare a Pyongyang in una parata militare.

“La Casa Bianca chiede alla Corea del Nord di smetterla con le minacce provocatorie e di conformarsi agli obblighi internazionali. – ha detto la portavoce della Casa Bianca, Caitlin Hayden – Le recenti affermazioni di Pyongyang non sono costruttive. Si tratta di una nuova dichiarazione provocatoria che isola ancora di più la Corea del Nord dal resto della comunità internazionale e che sottolinea il bisogno di sviluppo economico”.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban ki Moon, si dice profondamente preoccupato per l’escalation della situazione in Corea del Nord. “Siamo delusi e preoccupati per le restrizioni ai lavoratori sudcoreani impiegati nel distretto industriale di Kaesong”, ha detto Ban, sottolineando di auspicare una rapida eliminazione di tali restrizioni.

“Oggi più che mai abbiamo bisogno di un deterrente nucleare – dice il premier britannico, David Cameron – L’Urss è scomparsa, ma la minaccia nucleare rimane e in termini di incertezza e rischio è anche cresciuta”.Cameron ha citato il programma nucleare iraniano e la Corea del Nord che definisce “aggressiva e totalmente imprevedibile”.

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