Boston, il web interviene con Google Person Finder

di Stefania Arpaia

 BOSTON. Dopo le violente esplosioni avvenute durante la maratona di Boston, che hanno provocato 3 morti e centinaia di feriti, è stato difficile riuscire a localizzare immediatamente la posizione dei propri cari, …

… soprattutto per i familiari e gli amici che non erano sul posto e a causa della disabilitazione dei cellulari, che avrebbero potuto provocare ulteriore esplosioni. Per risolvere il problema Google ha messo a disposizione la propria potenza dimostrando quanto, in una tragedia simile, la forza dei social network possa essere utile.

Si parla di Google Person Finder, progetto di Mountain View, che permette di connettersi con amici e parenti dopo catastrofe naturali e umanitarie attraverso l’utilizzo di due funzioni: “I’m looking for someone” permette di fare ricerche su persone di cui non si hanno più informazioni e “I have information about someone”, che permette di inserire informazioni sulle persone che vengono soccorse e sui relativi centri di accoglienza.

Questo strumento offre anche indicazioni per mettersi in contatto con autorità locali mentre su Google Maps e Street View sono state realizzate mappe specifiche per fornire indicazioni sui luoghi delle esplosioni e sul posizionamento degli ordigni. Questa piattaforma è stata lanciata nel 2010 e fu già utilizzata dopo il terremoto di Haiti e il sisma che colpì il Giappone nel 2011.

“Se hai informazioni su #bostonmarathon e stai cercando qualcuno, visita Person Finder” è ciò che è stato condiviso su Twitter, dove sono stati creati due hashtag #bostonmarathon e #prayforboston, mentre su Facebook, pochi minuti dopo l’attentato, è stato creato il gruppo “Boston Marathon Explosion”.

Simbolo della maratona è Bill Iffrig 78enne che, dopo aver partecipato per 45 volte alla manifestazione, nonostante le esplosioni ha voluto ugualmente tagliare il traguardo e sta diventando il maratoneta più famoso del web.

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