Boston, identificato un sospetto grazie a immagini videosorveglianza

di Antonio Taglialatela

 BOSTON. Svolta nelle indagini sull’attentato alla maratona di Boston, costato la vita a tre persone, tra cui un bimbo di otto anni.

Una persona sospetta è stata identificata grazie alle immagini di videosorveglianza dei grandi magazzini “Lord and Taylor”, a Boylston Street, e a quelle di una tv locale. A renderlo noto è stata la Cnn, che cita fonti governative. Le immagini starebbero aiutando gli investigatori a ricostruire la dinamica del sanguinoso attacco. Il sospetto, secondo quanto si apprende, porta, e forse lascia cadere, una borsa nera, sulla scena della seconda esplosione.

TERRORISMO INTERNO. Sempre di oggi la notizia che i servizi segreti americani starebbero seguendo la pista del terrorismo interno, forse di un attentatore solitario, per l’attentato di Boston. A rivelarlo, al Washington Post, il senatore repubblicano Saxby Chambliss dopo un briefing con l’intelligence. Molti gli elementi che porterebbero a un gesto isolato, secondo il senatore, che non ha fornito dettagli sulla matrice dell’attacco. A confortare questa tesi anche le dichiarazioni di Janet Napolitano, ministro della sicurezza interna, la quale, davanti a una commissione del Senato, ha sostenuto che l’attentato non farebbe parte “di un complotto più ampio”.

ORDIGNI RUDIMENTALI. Gli esperti avrebbero accertato che gli ordigni utilizzati sono rudimentali, costituiti da materialidi facile reperibilità, a partire dalle pentole a pressione usate come contenitori, fino alla polvere (che si trova anche in petardi e fuochi pirotecnici),timer, chiodi, sfere e altri frammenti metallici. Quindi, l’autore dell’attacco avrebbe costruito le bombe da solo, magari seguendo istruzioni su qualche sito web.

PENTOLE SPAGNOLE. Le due pentole a pressione utilizzate nell’attentato diBostonsono spagnole. Lo rivela il quotidiano iberico El Pais che le riconosce come pentole della Fabor, piuttosto comuni negli Usa dove vengonLe pentole a pressione erano riempite di esplosivo mescolato alla mitraglia, ma anche diversi brandelli di teo esportate, circa 50mila esemplari l’anno. ssuto nero in nylon, forse appartenuti a un borsone o a uno zaino nel quale erano state nascoste le bombe, e pezzi di cavo elettrico collegati a parti di piccoli contenitori, batterie o circuiti stampati: probabilmente l’innesco.

IL GIALLO DELL’UOMO SUL TETTO. Intanto, su Twitter gira la foto di un uomo su un tetto, postata dall’utente Ultras_awaydays e condivisa da migliaia di utenti. Alcuni dicono che potrebbe trattarsi di uno degli attentatori, chi semplicemente di un poliziotto. A scattare la foto sarebbe stato uno spettatore della maratona.

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