Allerta sanitaria in Cina: nuovo ceppo di aviaria uccide due persone

di Redazione

 SHANGAI. Un ceppo dell’influenza aviaria identificato come H7N9 e mai riscontrato prima d’oggi nell’uomo è la causa della morte di due uomini cinesi avvenuta a Shanghai e di cui è stata data notizia lunedì.

Le due vittime, di 87 e 27 anni, secondo quanto riporta l’agenzia ufficiale Xinhua si sono ammalate alla fine di febbraio e sono decedute all’inizio di marzo.Sabato la conferma ufficiale dal servizio sanitario cinese (Nhfpc) che ha identificato il ceppo dell’H7N9 anche in un’altra paziente, una donna della vicina provincia di Anhui che ha contratto il virus a marzo ed è ancora viva ma in condizioni di salute critiche. Tutti e tre i casi hanno mostrato sintomi di febbre e tosse che poi si sono sviluppati in polmonite. Non è chiaro come le tre vittime siano state infettate, ma secondo la commissione sanitaria cinese il virus non sembra particolarmente contagioso a livello umano e dozzine di persone che sono entrate in contatto con i due uomini e la donna non hanno mostrato segni della malattia.

“Questi casi sembrano rientrare in una casistica abbastanza comune, quella di contagio primario da animale a uomo – spiega l’infettivologo Giampiero Carosi – che è comunque il secondo step, in una scala di tre, di questo tipo di contagi e richiede attenzione e vigilanza. Per innescare il rischio epidemico, infatti, bisogna che ci sia lo step successivo, quello del passaggio da uomo a uomo, com’è già avvenuto per la Sars. Questo, in base alle informazioni che abbiamo finora, non sembra il caso, ma va comunque seguito con attenzione, aumentando la sorveglianza, come stanno facendo i sanitari cinesi. Anche perché accanto a questi tre casi che sono stati individuati ce ne potrebbero essere decine di altri che non si sono rivelati magari perchè la carica infettiva non era sufficientemente forte o la reazione immunitaria è stata sufficiente a debellare il virus”.

L’H7N9 finora risulta essere un ceppo tipicamente aviario. “Le epidemie tra pollame e uccelli sono abbastanza frequenti – spiega Carosi – e solitamente il virus si trasmette da animale ad animale, per esempio da polli a maiali, quando questi vivono a stretto contatto in una fattoria. Oppure in casa, come avviene spesso nelle regioni rurali in Cina e in Asia in generale. Il contatto stretto tra uomini e animali è spesso la causa del passaggio accidentale del virus all’uomo. I casi avvenuti in Cina, dove non si ha notizia di contagi ‘secondari’, da uomo a uomo, sembrerebbero appartenere a questa categoria”.

In questo caso, secondo l’infettivologo, bisogna semplicemente rispettare “le normali regole d’igiene, evitando di stare a stretto contatto con volatili e suini”, cosa che però nelle aree rurali cinesi è abbastanza difficile.

Intanto, nonostante le rassicurazioni governative, è allarme e preoccupazione a Shanghai sul nuovo ceppo di influenzaaviariache ha già ucciso due persone in città e che qualcuno lega ai maiali morti nel fiume. Una delle due vittime, infatti, un giovane di 27 anni, era un commerciante di suini. Semplice quindi collegare la sua morte con la sua attività e il ritrovamento nel fiume HangPu, che bagna Shanghai, di 15mila (anche se altre stime parlano di 11mila) carcasse di maiali morti. La causa della morte dei suini sarebbe da attribuire a un virus che però non si trasmette agli esseri umani

Le autorità sanitarie di Shanghai hanno specificato che nessun suino morto analizzato aveva contratto il virus dell’aviariaH7N9, ceppo mai riscontrato prima nell’uomo. Ma su alcuni giornali, come l’Oriental Morning Post, sono apparse indicazioni come quella di lavarsi bene le mani, coprirsi le vie respiratorie in caso di raffreddori e di non mangiare carne di animali morti.

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