Pay tv in carcere, Cosentino: “Spiace essere ancora strumentalizzato”

di Redazione

 CASAL DI PRINCIPE. Una colletta dei senatori del Pdl per offrire ai detenuti la visione di partite di calcio e dei programmi delle pay tv, tra l’altro eliminando i vecchi schermi a tubo catodico, sostituendoli con i più moderni lcd.

E’ quanto avvenuto nel carcere di Secondigliano dove è detenuto Nicola Cosentino, ex deputato del Pdl accusato di collusioni con il clan dei casalesi. Una notizia che ha destato alcune polemiche ma sulla quale è intervenuto domenica mattina lo stesso ex sottosegretario e coordinatore campano del Pdl, attraverso il suo portavoce.

“Neanche la brutale esperienza carceraria affrontata con straordinaria dignità da NicolaCosentino lascia tranquilli i giornalisti e la voglia di strumentalizzare ogni questione che sia legata al suo nome. Spiace leggere titoli volgari che lo descrivono come un turista al Grand Hotel che gode di pay tv e che avrebbe scambiato la sua cella come un ufficio per continuare a fare politica. La situazione è ben diversa”, recita la nota.

Il politico di Casal di Principe, continua il comunicato, “si è fatto carico delle istanze dei molti detenuti, ergastolani o condannati a lunghe pene detentive, affinché potessero vedere esteso il pacchetto televisivo del digitale terrestre, visto che la televisione rimane per queste persone l’unico momento di distrazione e di svago. I parlamentari eletti in Campania, sensibilizzati, hanno prontamente aderito facendo una raccolta fondi per rendere possibile questa iniziativa e per fornire al penitenziario televisori sufficientemente moderni da rendere possibile la visione del digitale terrestre ai detenuti”.

“Da sempre sensibile alle istanze di chi versa in condizioni di difficoltà,– conclude la nota – Cosentinosi è fatto carico di promuovere altre e nuove iniziative, per il miglioramento delle condizioni della collettività carceraria. Chiediamo un maggiore rispetto per chi, senza neanche lo straccio di una sentenza, si trova rinchiuso in carcere in attesa che un qualche giudice abbia la giusta serenità per riportare i fatti nella loro corretta dimensione e restituireCosentinoalla sua famiglia, permettendogli di affrontare da innocente e da uomo libero fino a sentenza definitiva (come stabilisce la Costituzione) i processi”.

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