Rifiuti, i lavoratori “desperados” si arrampicano su una gru

di Redazione

 NAPOLI. Un gruppo di lavoratori dei Consorzi di Bacino si sono arrampicati su una gru del cantiere della Metropolitana in piazza Municipio.

La protesta è cominciata poco dopo le 16. Tre lavoratori sono saliti in cima alla gru, spiegando uno striscione con la scritta “Lavoratori dei bacini, i desperados”, altri due sono saliti fino ad un livello intermedio del mezzo meccanico. Decine di colleghi dei manifestanti si sono raccolti in piazza Municipio, a sostegno della protesta.

I dipendenti del Consorzio di Napoli e Caserta, in fase di scioglimento, hanno protestato anchenel cimitero di Poggioreale per ‘l’agonia’ del loro posto di lavoro. Con diversi mesi di spettanze arretrati e incertezze sul futuro occupazionale, i Cub non sono nuovi a proteste clamorose. Questa volta hanno invaso l’emiciclo dell’ingresso monumentale del cimitero esibendo striscioni (tra i quali uno recita “Evitate agonia e funerali”) e due manichini vestiti come lavoratori di settore con un cappio alla gola. Le forze dell’ordine presidiano la manifestazione.

‘Seppelliteci qui’. E’ questo in sintesi il messaggio scritto sugli striscioni che i lavoratori hanno attaccato all’ingresso del cimitero, scelto dai lavoratori precari per dare risalto la loro protesta. I manifestanti hanno anche attaccato al cancello del camposanto monumentale della città due manichini con cappi alla gola.

“E’ inutile proseguire questa agonia – ha detto Vincenzo Guidotti, del Sindacato Azzurro promotore della protesta – se non si trovano soluzioni al nostro problema tanto vale lasciarci qui a morire”. Alcuni degli operai si sono simbolicamente incatenati al cancello principale mentre altri presidiavano l’ingresso laterale consentendo comunque il libero accesso alle persone in visita ai loro cari defunti.

”La vertenza dei lavoratori dei Consorzi (secondo dati delle organizzazioni di categoria riguarda circa 3000 addetti) va avanti da molti anni – ha spiegato Guidotti – e c’è il rischio di non poter accedere neanche alla cassa integrazione”.

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