Camorra e scommesse, arrestato imprenditore di Giugliano

di Redazione

 NAPOLI. I finanzieri del comando provinciale di Roma hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per concorso esterno in associazione mafiosa nei confronti di Francesco Basile, imprenditore di 54 anni, originario diGiugliano(Napoli), ritenuto vicino al potente clan camorrista dei Mallardo.

Contestualmente è stato eseguito anche il sequestro del suo patrimonio del valore complessivo di circa quattro milioni di euro. L’operazione, che conferma l’interesse della camorra nei confronti del settore delle scommesse, si inserisce in un più vasto piano di contrasto che vede da tempo impegnata la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e il Gico (Gruppo investigazione criminalità organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma nel contrasto alle pericolose infiltrazioni economiche del clan Mallardo.

Le Fiamme Gialle, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli (procuratore aggiunto Giovanni Melillo e i sostituti procuratori Giovanni Conzo e Maria Cristina Ribera) hanno posto in luce come l’imprenditore campano, pur non essendo stabilmente inserito nel sodalizio criminale, abbia operato con il clan Mallardo.

In particolare, grazie al collegamento con Giuseppe e Carlo Antonio D’Alterio, sotto la direzione dei boss Feliciano Mallardo, detto “’O ‘sfregiato”, e Giuliano Amicone, detto “Giulianello”, considerati esponenti apicali del clan, mediante un’apposita rete di prestanome, ha direttamente gestito le agenzie di scommesse “Tuttosport” e ‘”Real bet”, loro fittiziamente intestate, entrambe situate aGiugliano.

Le indagini svolte hanno consentito al gip di Napoli di emettere un provvedimento restrittivo nei confronti dell’imprenditore e il sequestro preventivo delle quote sociali e del patrimonio aziendale della “Real bet”, già strutturata su due agenzie di scommesse, oltre a beni mobili e immobili per un valore pari a circa 4 milioni di euro. I finanzieri hanno, infine, proceduto all’esecuzione di otto decreti di perquisizione, emessi sempre dalla Dda di Napoli, e alla notifica di altrettanti provvedimenti di conclusione delle indagini preliminari agli indagati.

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