Movida, il comitato residenti: “Dalla padella alla brace”

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Chi rispetta ma soprattutto chi fa rispettare l’ordinanza sindacale che impone lo stop della musica alle ore 24 e la chiusura degli esercizi di somministrazione alle ore 2 che dovrebbe essere controllata dai vigili urbani presenti in strada fino alle ore 2.30?”.

Questa la domanda che arriva dal Comitato per la Vivibilità di via Seggio dopo l’avvio del nuovo sistema di controllo della movida e dei suoi eccessi conseguente all’ordinanza sindacale numero 93. “Avere toccato con mano – spiegano i residenti – ancora una volta gli eccessi della movida già concreti nella notte tra venerdì e sabato, l’avere visto gli avventori dei tanti locali di somministrazione riversarsi in strada dopo la mezzanotte, quando la musica per rispetto all’ordinanza era finita, trasformando la strada in una sorta di rambla tipo Barcellona con tutte le conseguenze in fatto di schiamazzo, beveraggio e quanto altro è possibile comunque fare in strada, infischiandosene di tutto e di tutti ha dato motivo al comitato di farsi sentire ancora”.

“L’oscura logica dell’ordinanza, secondo quanto confermato anche da alcuni ragazzi che stamane abbiamo incontrato, è la seguente: se nei locali non c’è più musica dopo mezzanotte, non ci rimane che uscire di locali e stare in strada. Dalla padella alla brace!”, scrivono, in una mail trasmessa alla stampa, i componenti del comitato che segnalano, documentandola con un video, la presenza dei ragazzi in strada anche ben oltre le 2.30. Segnalando anche “l’inutilità di chiedere ‘soccorso’ alla polizia municipale, sollecitata telefonicamente, come potrebbero, in caso di necessità, dimostrare le registrazioni delle conversazioni che gli organi di polizia sono soliti effettuare quando si chiede il loro intervento”.

“Ieri sera, venerdì 12 aprile, anche se sarebbe più esatto dire alle primissime ore di oggi 13 aprile, dato che era già passata abbondantemente la mezzanotte, persino il vigile da noi chiamato, telefonicamente, alle ore 1 e poi alle ore 2,06 – si legge nella mail – attribuiva al prolungamento temporale della Ztl il peggioramento del disturbo alla quiete (testuali parole: ‘Ah… finalmente, signora, l’avete capito che il problema è questo!’).

“E’ necessario ora più che mai battersi perché questa mostruosità abbia fine. Abbiamo assistito ad un vero e proprio tumulto che produceva un boato insostenibile”, conclude la mail che invita il primo cittadino “a rendersi conto di persona quale sia in concreto il risultato del rimedio proposto al danno arrecato dalla movida recandosi in via Seggio da solo, in incognito e senza farsi annunciare”.

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