Morra: “L’omicidio del 15enne non c’entra con la movida”

di Redazione

 AVERSA. Si era proposto di non intervenire nel dibattito che si è aperto sul caso del quindicenne ucciso e di conseguenza sulla movida aversana, portando quindi alla emanazione da parte del sindaco dell’ordinanza che dovrebbe regolamentare la stessa.

Ma l’esponente di Sel, Pasquale Morra, ritiene sia opportuno fare alcune considerazioni: “Innanzitutto – afferma – l’omicidio del giovane quindicenne, a mio parere, non ha nulla a che vedere con la movida, e questo è bene rimarcarlo onde evitare strumentalizzazioni che già affiorano da più parti. Sarebbe più giusto domandarsi il perché si verificano certi episodi tra l’altro oramai frequenti un po’ dappertutto, basta sfogliare i giornali per rendersene conto. Non a caso, proprio nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo votato all’unanimità una richiesta affinché venga ripristinato il drappello di polizia presso il pronto soccorso dell’ospedale di Aversa dove pure si sono verificate numerose aggressioni nei riguardi del personale del nosocomio cittadino”.

Per Morra è la società che è diventata violenta e le responsabilità sono molteplici. “Innanzitutto la politica. – sostiene il vendoliano – Abbiamo dei pessimi maestri tra i nostri politici e la loro violenza verbale la constatiamo spesso durante le trasmissioni televisive o addirittura durante qualche dibattito in parlamento o nei comizi elettorali. Gli organi di stampa: la corretta informazione e il commento critico hanno lasciato il posto alla notizia che fa scandalo e al gossip, alimentando in tal modo polemiche spesso eccessive. Infine, la scuola: manca troppo spesso un percorso di educazione civica che, attraverso lezioni mirate e incontri, favorisca il dibattito e porti al recupero dei valori essenziali e del rispetto degli altri”.

Tornando alla movida, secondo Morra certamente va regolamentata nel rispetto delle esigenze degli imprenditori e dei residenti, “ma credo – riflette l’esponente di Sel – che per giungere ad una soluzione che accontenti tutti sia necessario ascoltare le parti, con i rispettivi rappresentanti contemporaneamente seduti allo stesso tavolo, e dalla discussione trovare misure condivise che possano accontentare un po’ tutti”.

“L’ordinanza del sindaco, – continua Morra – che tra l’altro non accontenta neanche i residenti, visto che dicono che si è passati dalla padella alla brace, a mio parere va rivista in alcuni punti. Bene la ztl e la presenza dei vigili fino a tardi, ma sicuramente non condivisibili sia la chiusura alle 2 perché tale disposizione va contro il decreto ‘Salva Italia’ che prevede invece la liberalizzazione degli orari di apertura e chiusura, sia la sospensione della musica a mezzanotte che mi sembra eccessivamente ‘punitiva’. Piuttosto andrebbe imposto il controllo dei decibel con apposite apparecchiature da dare in gestione ai vigili e l’obbligo per i locali con emissioni sonore dell’insonorizzazione degli stessi. Inoltre, è imprescindibile l’utilizzo e il potenziamento delle telecamere nelle zone della movida”.

D’altra parte, sostiene Morra, “se si da un’autorizzazione all’apertura di certi locali, con l’investimento che ne consegue da parte dei gestori, non si può dopo limitarne l’attività”. Da qui l’ultima considerazione: “Il sindaco, probabilmente spinto dagli ultimi eventi, ha emesso un’ordinanza che sarebbe stato meglio condividere, prima di emanarla, con i gruppi consiliari passando attraverso le commissioni”.

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