I funzionari si presentano: a segno la protesta della commissione trasparenza

di Antonio Arduino

 AVERSA. Va a segno la terza riunione della Commissione Controllo e Trasparenza presieduta da Salvino Cella.

Il leader del centrosinistra, insieme ai consiglieri Augusto Bisceglia, Rosario Capasso e Marco Villano dopo due sedute andate a vuoto, per l’assenza dei funzionari comunali Diana e Benadusi invitati a essere presenti per chiarire alcune questioni amministrative relative ai settori di competenza, alla terza prova è andata in porto.

Certo i componenti della commissione, dopo averla minacciata, si erano autosospesi per protestare contro l’assenza dei funzionari, “poi, però – ricorda Cella – è stata fatta chiarezza e l’audizione c’è stata”. “Al tappeto c’erano – continua l’esponente del centrosinistra – alcuni interrogativi importanti riguardanti il mancato avvio dei lavori per il rifacimento di via Vito di Jasi; che ora dovrebbero essere tecnicamente partiti con l’apertura delle buste prevista per il 12 aprile. La differenza di costo tra quello previsto in 700 mila euro dalla vecchia amministrazione e i circa 200 mila previsti dall’attuale amministrazione. L’elenco delle ditte a cui affidare i lavori in cottimo fiduciario, quali ditte abbiano – fino ad oggi – lavorato e se fosse stata rispettato il criterio della rotazione. Infine l’agibilità della biblioteca comunale”.

Questioni che, grazie alla presenza di due funzionari, sono state chiarite. “Su alcune esprimiamo soddisfazione, su altre perplessità” commenta Cella. “Perché – spiega – circa il mancato avvio dei lavori di via Di Iasi Diana ha dichiarato che un primo motivo di ritardo era legato alla richiesta del precedente dirigente di integrare la Commissione di gara con membri della facoltà di Ingegneria ed Architettura. Un secondo motivo era legato al fatto che le offerte ricevute erano state fatte oltre sei mesi fa di conseguenza era stato necessario richiederne conferma alle ditte partecipanti. Dopo di che sarebbe stato possibile procedere”.

“Ovviamente – aggiunge – dopo l’apertura delle buste l’avvio vero e proprio dei lavori avverrà nei tempi tecnici connessi al perfezionamento dell’iter, vale a dire entro 45 giorni se non ci saranno ricorsi o rilievi da parte della prefettura”.

“Così nulla da dire. Diverso è il giudizio sulle altre questiono perché – spiega Cella – la differenza di spesa tra quanto previsto dalla passata amministrazione e da quella attuale, quantificata in 700 mila euro dalla prima, in 200 mila dalla seconda, è praticamente insistente”. “Perché – continua – come affermato dal dirigente Diana la stima del costo era stata fatta con una valutazione ad occhio e tutto il visibile, presente nel posto da bonificare, era stato considerato rifiuto per cui la somma occorrente era stata calcolata con una semplice moltiplicazione arrivando a 700 mila euro”.

“Successivamente – prosegue il presidente della commissione controllo e trasparenza – è stato dato incarico alla ditta Di Ronza che ha provveduto alla separazione dei rifiuti, accertando che il 99% non ricadeva nei rifiuti speciali, né in quelli pericolosi o, in ogni caso, da analizzare con il controllo anche terreno per valutare la presenza di eventuale inquinamento. Da qui la rettifica della precedente determina con rimodulazione dell’impegno finanziario, limitato a 200 mila euro”. “Che – sottolinea – sarebbe stata comunque la cifra da spendere per l’attuale amministrazione anche se fosse stata applicata la determina fatta dalla passata amministrazione del momento che il vecchio bando di gara prevedeva un lavoro a corpo, come confermato dallo stesso Diana in risposta alla domanda fatta dal consigliere Villano, dimostrando che le esternazioni del sindaco erano un semplice spot pubblicitario”.

“Circa la situazione della biblioteca. Il problema c’è ed è grosso perché – prosegue Cella – da quanto affermato da Diana viene di conseguenza la necessità di disporne la chiusura ad horas”. “Questo perché – ricorda l’esponente del centrosinistra – il funzionario ha dichiarato che la biblioteca non è agibile per quanto riguarda l’uso attuale, in quanto per Palazzo Gaudioso non era stato previsto l’uso quale biblioteca ma come museo. Cosicché la messa a norma dell’edificio era stata fatta finalizzata a questo scopo”.

“Inoltre – aggiunge – la struttura manca dalla certificazione di collaudo, come affermato dal funzionario Diana in risposta alla specifica domanda rivoltagli dal consigliere Villano. Cosicché è ovvio che per tutelare la sicurezza di operatori ed utilizzatori la biblioteca vada chiusa da subito in attesa che vengano effettuati i lavori di messa a norma”. “Lavori per i quali, va detto – continua Cella – c’è già stato un apposito incontro tra il rappresentante dell’impresa affidataria dell’opera e la rappresentante della Soprintendenza ai Beni Architettonici che avrebbero approvato il progetto”. “Se è andata così – conclude – i lavori dovrebbero completarsi in 3 o 4 mesi. Salvo poi il parere definitivo dei Vigili del Fuoco e della Soprintendenza”.

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