Consiglio, “doppia presidenza”. Il Prefetto ripristini la decenza

di Antonio Taglialatela

Dario Di Matteo  TEVEROLA. Ha assunto ormai contorni grotteschi la situazione in seno al Consiglio Comunale di Teverola, che ora, in virtù dello scontro tra maggioranza e opposizione, si ritrova con due presidenti dell’assemblea civica: Dario Di Matteo e Rino Sasso.

Dopo il rinvio (o annullamento, non si è ben compreso) della seduta tenutasi mercoledì 27 marzo, per mancanza di numero legale dopo “l’improvviso allontanamento” del consigliere di opposizione, Biagio Pezzella, dall’aula consiliare, dove, per la maggioranza, si era presentato il solo sindaco Biagio Lusini, il giorno dopo, in mattinata, lo stesso Lusini e il suo gruppo hanno tenuto una nuova seduta ed eletto presidente del Consiglio comunale il professor Rino Sasso.

Il ruolo di presidente dell’Assise, ricordiamo, dopo le dimissioni di Stefania Tortale, era stato affidato, temporaneamente, al consigliere di opposizione (ex maggioranza) Dario Di Matteo, in qualità di consigliere più anziano. Da allora, però, si è innescata una dura polemica tra lo stesso Di Matteo e la maggioranza, su modi e tempi di convocazione delle sedute consiliari. Il culmine giovedì mattina, quando Lusini e company, ritenendo “illegittima” la convocazione del giorno precedente, si sono, non si sa come,“autoconvocati” ed eletto il nuovo presidente, in assenza di Di Matteo e dell’opposizione. Poi, nel pomeriggio, “l’altra” seduta che era stata convocata da Di Matteo, stavolta con l’assenza “dell’altro presidente” Sasso.

“La maggioranza, in dispregio al regolamento e a norme di legge, in una seduta consiliare abusiva, ha votato il ‘suo’ presidente del Consiglio”, attaccano ora i consiglieri di opposizione Pezzella,Nicola Picone e Tommaso Barbato, che, a questo punto, chiedono l’intervento del Prefetto e “la trasmissione in Procura di tutti gli atti e verbali redatti negli ultimi 20 giorni, affinché – spiegano – si faccia luce su quanto denunciato dal consigliere Pezzella nella seduta consiliare del 25 marzo”.

Il riferimento è al documento relativo ad una convocazione di Consiglio comunale, ricomposto col nastro adesivo, probabilmente recuperato dalla spazzatura, rinvenuto da Pezzella lo scorso 18 marzo negli uffici comunali. “Ho chiesto – raccontava Pezzella – al presidente facente funzioni, Di Matteo, se avesse mai protocollato tale documento, e lo stesso confermava di non averlo fatto e di averlo strappato e gettato tra i rifiuti. Quindi, se ne deduce che qualcuno abbia prelevato dalla monnezza un documento distrutto, ricomponendolo alla meno peggio e portandolo all’ufficio protocollo dell’ente”.

Insomma, a Teverola non solo si sono rotti gli schemi politici ‘standard’ che, da qualche settimana, vedono la maggioranza nelle vesti di opposizione, chiedendo disperatamente la convocazione di sedute consiliari e abbandonando l’aula in segno di protesta. Ora, e i cittadini sicuramente concorderanno, si è oltrepassato il limite della decenza politica. E’ opportuno, dunque, che la Prefettura intervenga per ripristinare un normale percorso amministrativo dinanzi a quello attuale che lede, innegabilmente, l’immagine delle Istituzioni pubbliche.

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