L@D:“Dalle cartelle pazze all’acqua salata!”

di Redazione

 SANT’ARPINO. Scoppia il caso della sostituzione dei contatori per la misurazione del consumo dell’acqua. Nell’occhio del ciclone, dopo la vicenda delle “cartelle pazze” i cui effetti negativi si fanno e si faranno ancora sentire sulle tasche dei cittadini, è di nuovo la famigerata Iap.

Quest’ultima, infatti, stando a quanto denuncia ‘Sant’Arpino Libera@Democratica’, “fa pagare, per la sostituzione dei contatori, agli utenti il doppio del prezzo previsto e lo fa in violazione del regolamento per la distribuzione dell’acqua potabile, approvato dal Consiglio comunale il 28 novembre del 1996, con deliberazione n.95 mai modificata come da comunicazione del responsabile del servizio in data 7 marzo 2013. E lo stesso Contratto di affidamento obbliga la Iap al rispetto di tale regolamento. Di Santo e soci dovrebbero avere il responsabile coraggio di fare applicare e rispettare gli impegni contrattuali fino alla rescissione del contratto con la Iap”.

E la stessa coalizione guidata da Francesco Capone, sempre sulla questione della società a cui l’ente civico ha affidato la riscossione dei tributi rimarca che “per aver osato esprimere delle critiche nei confronti della gestione della Concessionaria, alcuni esponenti della nostra coalizione, che prima facevano parte della ex maggioranza, sono stati ‘bacchettati’ da Di Santo e soci e redarguiti con la banale, quanto illogica, considerazione ‘ma l’hai votato anche tu’ la deliberazione di affidamento”.

“Certo che hanno votato anche loro quel provvedimento, – continua Capone –ma quel voto non prevedeva anche l’obbligo di non verificare e controllare l’efficienza e l’efficacia di tale gestione. Anzi, trattandosi di un affidamento dell’intera gestione di un importante settore come quello dei Tributi comunali questi amici, anche, se non soprattutto, nella loro veste di consiglieri comunali, hanno il dovere e l’obbligo di un supplemento di attenzione”.

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