Il Pd scarica Di Santo: Cammisa e Tessitore si dissociano

di Redazione

 SANT’ARPINO. In una lettera indirizzata al segretario cittadino del Pd, Nicola Romano, e ai vertici provinciali e regionali del partito, i componenti del direttivo Domenico Cammisa, consigliere comunale, e Nicola Tessitore, …

.. si dissociano dalla decisione del Pd santarpinese di prendere le distanze dalla maggioranza guidata dal sindaco Eugenio Di Santo.

Ecco il testo integrale della lettera: “Caro segretario, ti ringraziamo anticipatamente per il tempo che vorrai concederci per esprimere il nostro dissenso in merito alle decisioni prese dal direttivo cittadino del Pd nella seduta del 27 aprile, con convocazione irrituale ed alla chetichella, effettuata tramite sms nella tarda mattinata dello stesso giorno, senza alcun riferimento all’ordine del giorno da trattare nella riunione. In effetti, si convoca il direttivo per prendere decisioni così importanti, quasi come se i componenti di questo organismo fossero dei “garzoni di barbiere”.

Innanzitutto il nostro dissenso riguarda il metodo adottato, il quale impegna il Partito Democratico di Sant’Arpino in una presa di posizionenetta e definitiva, quale l’uscita dall’Amministrazione Comunale di Sant’Arpino, senza che il merito di una decisione tanto grave sia stata discussa negli organi direttivi in maniera giusta ed approfondita come una decisone tanto grave merita, evidenziando una cultura politica abbastanza approssimativa ed una scarsa considerazione, nonché rispetto, per il partito ed i suoi organismi.

Tra l’altro siamo venuti a conoscenza delle decisioni del Partito dagli organi di stampa! La fretta di portare a termine questo proposito sembra agli scriventi alquanto sospetta: si è passati da un documento di dimissioni di un assessore per motivi personali, ad un giudizio definitivo e negativo di una intera consiliatura amministrativa!

Negli ultimi tempi il Pd di Sant’Arpino si è trasformato: eravamo forse inesperti ma buoni e soprattutto leali, le scelte si facevano insieme in maniera collegiale, c’era un progetto politico, si condividevano delle battaglie, si ascoltava la base, eravamo persone venute dal popolo che si battevano per il popolo; oggi invece noi non vediamo più quello spirito, non si cerca più il modo per portare giovamento al territorio, sfruttando ad esempio il fatto di essere maggioranza al Comune,ma si cerca di alimentare esponenzialmente la tensione per rendere questo comune ingovernabile.

La scusa dei punti programmatici è davvero risibile, perché mai in qualità di segretario hai portato all’attenzione della coalizione gli aspetti programmatici predisposti dal nostro partito; nelle riunioni in cui hai partecipato in delegazione, o sei stato zitto o hai abbandonato la seduta per problemi “fisiologici urgenti”. I punti programmatici alla base della rottura sono in parte già stati deliberati come ad esempio: la riduzione da 8 a 4 delle aree amministrative con taglio dei rispettivi responsabili; riduzione ad un solo componente dell’organo di gestione della Ecoatellana Multiservizi con taglio anche dei consulenti;integrazione salariale dei lavoratori socialmente utili che a Sant’Arpino sfiora i 150mila euro annui.

Per quanto riguarda i costi della politica, sembra strano che la decisione del nostro partito arrivi all’indomani della decisone della coalizione di annullare in maniera definitiva il costo delle indennità di carica per Sindaco, Giunta comunale e Presidente del Consiglio Comunale per un risparmio che in cinque anni supererà i 500mila euro, che come già deciso saranno utilizzati per interventi per le famiglie meno abbienti ed in difficoltà. Meglio di così!

Ed invece, la decisone farsesca di fuggire, senza alcuna motivazione politica valida. Noi però vogliamo ricordarti che tu non sei il segretario “privato” di qualcuno, ma il rappresentante ufficiale di un partito che a Sant’Arpino raccoglie 1500 voti, che è rappresentato da due consiglieri comunali, che per convocare un partito per una decisione tanto importante serve equilibrio , moderazione, oculatezza politica e strategica che tu hai dimostrato di non avere.

Tu affermi di esserti recato dal sindaco per portare i punti programmatici che in tante riunioni della coalizione non hai mai portato e di cui non ti sei minimamente preoccupato, ma al sindaco hai portato i punti programmatici o le istanze e la lista della spesa di qualcuno?

Perché il dubbio è forte , in quanto tu non puoi non sapere che il sindaco non ha alcun potere di veto su aspetti programmatici, semplicemente perché di tali cose se ne occupa una commissione ad hoc costituita che ancora deve terminare il suo lavoro. Bastava semplicemente alzare il telefono per mettersi in contatto con queste persone, e i punti programmatici del Pd sarebbero stati inseriti nel programma che si sta redigendo. Hai sbagliato, per giustificare una decisone di bassa cucina politica hai deciso di scomodare i punti programmatici.

Ma ti rendi conto che il direttivo che ha deciso di forzare in questa maniera il quadro politico era composto originariamente da nove persone, poi ridottesi a sette per le dimissioni di due componenti. Con la nostra assenza, il partito con la P minuscola che avrebbe preso questa grave decisione era composto da quattro persone, che hanno deciso per reconditi ed inconfessabili motivi di interrompere questa positiva e per certi versi esaltante esperienza politica assumendosi una grave responsabilità alla vigilia di una delicata e difficile campagna elettorale, una fuga o una scelta calcolata?

Caro Nicola Romano, noi ti chiediamo per il bene del nostro partito di fare un passo indietro, di lasciare la carica di segretario e di aprire una fase nuova; agli organi superiori che leggono questa nostra lettera che necessariamente deve essere aperta,chiediamo di intervenire rapidamente per ripristinare la legalità e l’agibilità democratica di un partito che esce sfigurato da simili bassezze.

Per quanto ci riguarda, noi non terremo in nessun conto le decisioni di un organo succube di logiche personali e personalistiche, e continueremo in piena coerenza ad appoggiare la giunta comunale guidata dal Sindaco Eugenio Di Santo, a cui chiediamo di non rimuovere alcun simbolo dai manifesti poiché noi ci sentiamo di rappresentare il vero spirito del Pd”.

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