Trovata morta in albergo, fermato il figlio: “Volevamo suicidarci insieme”

di Redazione

 MILANO. Una donna di 59 anni è morta con i polsi tagliati in una stanza dell’albergo Hermitage in Via Messina 10, a Milano.

A ucciderla potrebbe essere stato il figlio di 31 anni, trovato dalla polizia nella stessa stanza, anche lui con i polsi tagliati e ricoverato al Niguarda: l’uomo è in stato di fermo. Presenti nella stanza delle lamette e un sacchetto di plastica che l’uomo potrebbe aver utilizzato per soffocare la madre.

Ad avvisare la polizia poco prima delle 23 è stato il padre del ragazzo, che risiede a Torino, dopo che il figlio lo aveva chiamato spiegandogli confusamente di aver compiuto un gesto “insano”. Forze dell’ordine, ambulanze e vigili del fuoco hanno prima cercato madre e figlio nella loro abitazione, in via San Senatore, nel pieno centro della città, e poi sono risaliti tramite l’utenza del cellulare alla stanza dell’albergo Hermitage, in via Messina.

Lì hanno trovato la donna, già morta e con ferite da taglio ai polsi, e di fianco l’uomo in stato confusionale, probabilmente anche per aver ingerito dei farmaci, sanguinante ai polsi ma cosciente, che cercava di spiegare di aver aiutato la madre a compiere un gesto estremo.

“Non ho ucciso mia madre, volevamo suicidarci insieme”ha detto l’uomo ai poliziotti della Squadra mobile di Milano che lo hanno ascoltato per ricostruire l’accaduto. “La causa della morte della donna – dice la polizia – è da accertare, potrebbero essere stati anche i farmaci”. Una prudenza doverosa, in attesa che l’uomo fornisca ulteriori dettagli di quello che, per il momento, viene classificato come un omicidio-tentato suicidio.

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