Ruini: “Gli scandali ci sono, la Chiesa ritorni alle origini”

di Redazione

Camillo RuiniROMA. “Quanto a contrasti e scandali non possiamo negare che ci siano molte cose bisognose di correzione” perché “anche se la stampa gonfia e talvolta inventa, non tutto può essere ricondotto a semplici voci”.

Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, il presidente emerito dei vescovi italiani, Camillo Ruini, sottolineando come “il ritorno alle origini, nel senso di avvicinarsi per quanto possibile a quella piena fiducia in Dio, a quel distacco dai beni terreni e soprattutto a quello slancio missionario che la Chiesa ha avuto alle sue origini, credo sia un’aspirazione irrinunciabile per ogni Papa e per ogni vescovo che voglia guidare i credenti sulla via del Vangelo”.

E la Curia, aggiunge, “non può essere che uno strumento al servizio del Papa, non un organismo in qualche modo autonomo e meno che meno condizionamento per l’esercizio del ministero del successore di Pietro e per i suoi rapporti con l’episcopato”. Per Ruini l’elezione del cardinale Bergoglioè “inaspettata” e “ora sono profondamente felice – dice – che sia stata compita”.

La scelta del nome Francesco “mi sembra sia coraggiosa e piena di significato” perché San Francesco “è forse il santo che più si avvicina a Gesù” e che “insieme a san Domenico ha saputo dar vita alla più grande riforma riuscita nella Chiesa, senza rompere l’unità della Chiesa”.

Chiesa che ha “sempre bisogno di riforma e di rinnovamento. Oggi questo bisogno sembra particolarmente grande ma lasciamo al nuovo Papa di fare scelte che lo Spirito Santo suggerirà alla sua intelligenza e al suo cuore”.

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