Puglia, scandalo sanità: arrestato l’ex senatore Tedesco

di Redazione

 BARI. Non solo Cosentino, stamani costituitosi in carcere. Scaduto il mandato parlamentare, in Puglia è stato posto agli arresti domiciliari l’ex senatore Alberto Tedesco (gruppo Misto, ex Pd) per associazione per delinquere, concussione, corruzione, falso e turbativa d’asta.

I carabinieri hanno eseguito due misure cautelari a carico dell’ex assessore alla sanità pugliese. Tedesco è già stato rinviato a giudizio il 4 febbraio scorso. Assieme a lui furono mandate a processo altre 18 persone, tra cui l’ex direttore generale della Asl di Bari. Il processo comincerà il 6 maggio prossimo. L’interrogatorio di garanzia dell’ex senatore si terrà entro dieci giorni dinanzi al gip di Bari Antonio Diella.

L’ex senatoreè considerato dagli inquirenti stato a capo di un sodalizio criminale che avrebbe gestito tra il 2005 e il 2009 nomine e appalti nella sanità pugliese. In una conversazione registrata nell’ufficio dell’allora assessoreTedesco, il 21 novembre 2008, un uomo dall’accento leccese (rimasto non identificato), “declamava aTedescoquello che può essere definito lo statuto dell’associazione per delinquere – scrivevano i giudici del Riesame – teorizzando che attraverso nomine di persone di propria fiducia nelle istituzioni pubbliche, perpetuando di fatto una politica di occupazione delle poltrone, sarebbe stato garantito un bacino di voti idoneo ad assicurarsi la prossima campagna elettorale”. Oltre alle nomine e ai presunti concorsi truccati, sono cinque gli appalti milionari contestati, banditi dalle Asl di Bari e Lecce.

Le posizioni di altri 14 imputati, che hanno chiesto di essere processati con rito abbreviato, saranno discusse il 10 e il 24 aprile dinanzi ai gup Galesi e Diella.

L’inchiesta, la prima delle tre indagini a carico di Tedesco, era coordinata fino a qualche mese fa dai pm Desireé Digeronimo e Francesco Bretone, che a dicembre scorso hanno chiesto e ottenuto di astenersi dal trattare tutti i fascicoli sulla sanità pugliese, all’indomani delle polemiche che coinvolsero i due magistrati dopo l’assoluzione del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in un altro procedimento sempre in ambito sanitario.

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