Marò, si dimette Terzi: “Ero contrario al rientro in India”

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha annunciato le dimissioni. Lo ha fatto alla Camera al termine dell’audizione urgente riguardante il caso dei marò.

“Ero contrario a rimandare in India i marò, ma la mia voce è rimasta inascoltata”, ha detto.“Mi dimetto – ha proseguito Terzi – perchè per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perchè solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie”.

Al termine dell’audizione alla Camera che Terzi spiega quanto fosse distante dall’idea di rimandare in India i due fucilieri del San Marco. “Esprimo la mia riserva per la repentina decisione del loro ritrasferimento in India, la mia voce è rimasta inascoltata. Finalmente avevamo in patria i due fucilieri di marina”.

Terzi è esplicito anche sulla blindatura dell’ambasciatore Mancini a Delhi: “La decisione indiana di sospendere l’immunità del nostro ambasciatore è stata interpretata come un atto di ritorsione che ha indebolito la legittimità del governo indiano, siamo davanti a una palese violazione della convenzione di Vienna”.

Conclusa l’audizione di Terzi, alle Camere ha parlato il ministro alla Difesa Giampaolo Di Paola che, parlando delle dimissioni di Terzi dice: “Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona, ma non sarebbe giusto e non lo farò”. Parole che vengono accolte dall’applauso corale dell’aula di Montecitorio. Terzi non applaude.

“Non abbandonderò la nave in difficoltà con Massimiliano e Salvatore a bordo fino all’ultimo giorno di governo”, dice ancora Di Paola.

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