L’ultimo omaggio di Milano a Enzo Jannacci

di Mena Grimaldi

 MILANO. È stata aperta intorno alle 11 di sabato la camera ardente per Enzo Jannacci alla casa di cura Columbus, in via Buonarroti 48 a Milano, dove ieri sera è morto il cantautore.

La camera ardente sarà aperta fino alle 18.Tanti i cittadini e personaggi noti in fila per rendere l’ultimo omaggio al cantautore. Jannacci, 77 anni, è morto venerdì sera alla clinica Columbus, ed era da tempo malato di cancro.

Enzo Jannacci è stato una figura dalla forza dirompente nella storia della musica italiana, perché è riuscito, pur nella sua milanesità, a portare un linguaggio nuovo, surreale, all’interno della canzone nazionalpopolare. E anche dal punto di vista musicale ha contribuito a svecchiare la proposta allora dominante.

Il suo repertorio entra di diritto all’interno del canzoniere italiano del secondo dopoguerra. Ha cantato i poveri, gli ultimi, gli emarginati, ha cantato soprattutto la sua amata Milano. A farlo conoscere al grande pubblico nel 1968 è “Vengo anch’io. No, tu no”. Seguiranno altri grandi successi come “Veronica”, “Messico e Nuvole”, “Ho visto un re”.

“Era un pezzo di Milano e anche della mia vita”, il ricordo dell’ex sindaco di Milano, Carlo Tognoli. “L’ho rivisto con commozione – ha detto – la prima volta ero ad andato a vederlo da giovanotto al Teatro Gerolamo allo spettacolo Milanin Milanon”.

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