Conclave: favoriti Scola, Scherer, Ouellet, O’Malley. Due gli “outsider”

di Redazione

 ROMA. Alla vigili dell’ingresso in Sistina l’ipotesi che le votazioni si concludano in due, tre giorni sembra davvero la più accreditata.

Per ora nessuno dei candidati alla successione di Benedetto XVI vanta livelli di consenso simili a quelli con cui entrò in conclave nel 2005 Joseph Ratzinger, ossia quasi cinquanta voti. I papabili, cioè l’italiano Scola, il canadese Ouellet, gli americani Dolan e O’ Malley e il brasiliano Scherer avrebbero tra i 20 e i 30-35 voti, ma per eleggere il Pontefice ne occorrono 77, ossia i due terzi di 115.

E’ anche possibile che dalla seconda votazione i consensi vadano a convergere su quello che emergerà come il candidato più forte del “partito dei riformatori” non italiani. Oppure – come avvenne nel 1978 con Wojtyla, che trasse vantaggio dallo scontro fra Siri e Benelli – potrebbero avanzare gli outsider come l’arcivescovo di Budapest Peter Erdo o quello di Parigi André Vingt-Trois.

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