Compravendita senatori, De Gregorio: “E’ solo l’inizio della valanga”

di Redazione

Sergio De GregorioROMA. “Il mondo è cambiato, la valanga è solo all’inizio, mi auguro che altri facciano la loro operazione verità”.

Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, l’ex senatore dell’Idv Sergio De Gregorio, il quale punta il dito soprattutto su Valter Lavitola: “E’ in carcere da quasi un anno, il suo silenzio è inutile e inopportuno. Il sacrificio di sapere che la tua famiglia soffre e tuo figlio cresce senza di te, non ha prezzo. Non cè denaro che tenga”.

De Gregorio ammette di essersi fatto comprare da Silvio Berlusconi per tre milioni di euro per far cadere il governo Prodi. Preferisce non fare i nomi di altri ma “certo – dice – vedevo un attivismo enorme. Berlusconi in quel periodo si occupava solo di quello” della Operazione Libertà. Tutte le riunioni a Palazzo Grazioli erano finalizzate all’obiettivo. Se ne occupavano in tanti. E Lavitola ha guadagnato le sue buone referenze nell’pperazione. Devo dire che l’unico a crederci era Berlusconi. Mi colpì Fini, rassegnato: ‘Ma facciamoceli questi anni di opposizione. Io e Pier Ferdi, cinque anni, anagraficamente, li possiamo reggere'”. Comunque, “non sono reticente e non lo sarò in futuro. Sono un uomo pericoloso, ma perché motivato” e “mi sottovalutano”.

Intanto, gli inquirenti attendono risposte da Berlusconi, convocato per il 5 marzo prossimo. Ci sono anche altre due date indicate nell’invito a presentarsi notificato il 28 febbraio: il 7 oppure il 9 marzo, sempre presso una caserma della Guardia di Finanza di Roma. Finora i pubblici ministeri non hanno avuto informazioni circa la sua disponibilità a farsi interrogare o l’intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere o ancora affidare la propria versione dei fatti a un memoriale.

A quanto si apprende, inoltre, i pm della procura di Napoli che indagano sulla cosiddetta “Operazione Libertà”, il piano ordito secondo l’accusa per far cadere il governo Prodi attraverso la compravendita di senatori, intendono ascoltare l’avvocato Niccolò Ghedini, legale di Berlusconi. L’esigenza di ascoltare Ghedini è conseguente ad alcune dichiarazioni fatte nel dicembre scorso da De Gregorio, secondo il quale l’avvocato sarebbe stato al corrente del versamento dei soldi e dell’accordo intercorso tra l’esponente politico napoletano e il leader del Pdl.

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