Casa canonica e centro culturale: il progetto dell’amministrazione

di Antonio Taglialatela

 GRICIGNANO. Il sindaco Andrea Moretti ha chiesto al vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, e al parroco don Gianfranco Galluccio di acquisire al patrimonio comunale la casa canonica all’angolo tra piazza Municipio e via Aversa, da tempo disabitata, …

… per destinarla a funzioni sociali e di pubblica utilità connesse all’attività amministrativa. Come “corrispettivo”, il primo cittadino ha proposto la realizzazione di una nuova casa canonica, con annesso salone parrocchiale, nel giardino adiacente alla chiesa di Sant’Andrea Apostolo, in corso Umberto. Per quanto concerne l’aspetto tecnico, la quantificazione dipende dalla stima della vecchia casa canonica in piazza e il computo metrico della nuova casa adiacente alla chiesa. Non si escludono, comunque, nel caso le stime non coincidano, conguagli o altro tipi di compensazione.

L’amministrazione, da quanto si apprende, non intende perdere tempo e pensa di inserire l’operazione nel programma triennale delle opere pubbliche. Si attende soltanto il riscontro positivo della Curia di Aversa. L’idea è quella aprire alla piazza il cortile della vecchia casa canonica in modo da dare accesso diretto ai locali al piano terra, da adibire a opere sociali, di volontariato e caritatevoli, come la collocazione delle sedi della Casa del Pensionato, della Caritas o di associazioni riconosciute. La demolizione del muro perimetrale, oltre a conferire una migliore visibilità allo stop situato all’angolo con via Aversa, darebbe anche la possibilità di ridisegnare la curva dove spesso si verificano incidenti.

Per quel che riguarda la realizzazione della nuova casa canonica, l’idea progettuale prevede l’arretramento del muro perimetrale dell’attuale giardino di corso Umberto e la realizzazione di un parcheggio a “pettine”. Sempre al piano terra sarà realizzata una sala da utilizzare per conferenze, spettacoli teatrali, nello stile del centro culturale “Caianiello” creato ad Aversa nell’Ex Macello. La sala sarà da considerare di proprietà della parrocchia ma in diritto reale di uso al Comune, al piano superiore la nuova casa canonica.

 

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