Dopo 100 anni “riemerge” il violino del Titanic

di Mena Grimaldi

 LONDRA. Quando lo ritrovarono, dieci giorni dopo la tragedia del Titanic, abbracciava ancora il suo violino. Ma poi lo strumento non è mai stato indicato nella lista degli oggetti ritrovati.

Ora, dopo 100 anni, il violino di Wallace Hartley, il primo musicista dell’orchestrina del Titanic, è “riemerso” ed è perfettamente funzionante. Prima di annegare insieme a migliaia di persone quella notte del 15 aprile del 1912, Hartley lo aveva adagiato dentro una borsa di pelle, che aveva tenuto stretta a sé finché è rimasto in vita.

Grazie al giubbotto salvagente la sacca, posata sul suo petto, si è bagnata solo in parte e il prezioso contenuto è stato preservato. Per anni si è pensato che il violino fosse stato rubato o perduto. Invece è spuntato in una soffitta a Bridlington, nella Gran Bretagna centrale, trovato per caso dal figlio di un appassionato di musica.

Ci sono voluti sette anni di studi e ricerche per provarne l’autenticità.L’uomo che ha trovato lo strumento è voluto rimanere anonimo. E si è rivolto alla casa d’aste di Henry Aldridge & son, specializzata in memorabilia del Titanic, per farlo valutare e scoprire se era davvero l’originale. Per 7 anni Aldridge ha scavato a fondo nella storia del violino. Fatto di legno di palissandro, è incredibilmente ben conservato, nonostante gli anni e l’acqua di mare.

“Quando ho visto il violino – ha raccontato Aldridge – la sacca di pelle con le iniziali di Hartley e dentro i suoi pochi averi ho pensato: o era autentico o un falso molto ben elaborato. Dopo sette anni possiamo dire senza dubbio che questo è il violino di Wallace ed è anche l’oggetto più prezioso legato al Titanic mai ritrovato. Sicuramente il più di valore”.

Come è noto dai racconti, quella notte mentre il transatlantico affondava dopo aver speronato un iceberg, l’orchestra guidata da Hartley ha continuato a suonare e a intrattenere i passeggeri che fuggivano cercando le scialuppe di salvataggio.

Mentre la nave si inclinava pericolosamente loro avevano attaccato l’inno “Nearer, my God, to thee”. L’ultima canzone suonata da quel violino. Furono 1.517 le vittime del disastro.

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