Cancello Arnone, a scuola si pianta “Un Albero per la Legalità”

di Redazione

 CANCELLO ARNONE. Si è svolta nell’Istituto comprensivo statale “Ugo Foscolo” la manifestazione “Un Albero per la Legalità”.

L’evento è stato organizzato con stretta collaborazione della dirigente, Maria Martucci, ed il corpo docente, che hanno svolto un lavoro encomiabile con i ragazzi consentendo una brillante riuscita. I bambini delle scuole elementari e materni hanno realizzato una mostra di disegni e si sono esibiti in canti e recitazioni. Dopo le rappresentazioni il primo cittadino con i bambini hanno piantato l’albero per la memoria di don Peppe Diana.

All’evento, oltre al sindaco Pasqualino Emerito, hanno partecipato gli assessori Rosamaria Paolella, Luigi Massimilla e Agostino Frattasio. Presenti anche il maresciallo dei carabinieri Eduardo de Filippo ed il vicequestore aggiunto del commissariato di Castel Volturno, Davide Della Cioppa, che nell’occasione ha ricordato il capo della polizia Antonio Manganelli, scomparso prematuramente mercoledì.

L’albero della memoria si inserisce in un progetto ben più ampio del comune del Basso Volturno. Cancello ed Arnone, infatti, è stato premiato nella manifestazione del premio nazionale “Agenda Rossa”, che si prefigge l’obiettivo di promuovere la cultura della legalità e della lotta alle mafie fra gli studenti degli istituti d’istruzione superiore della provincia di Chieti.

La celebrazione di un gemellaggio tra il“Premio Nazionale Agenda Ross”ae il Comune di Cancello ed Arnone, situato nei territori cari a don Diana, ha offerto poi l’occasione per un ricordo dell’opera umana del sacerdote simbolo della lotta alla camorra, ucciso a Casal di Principe il 19 marzo 1994.

Tra i premiati della quarta edizione:Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, amico e collega di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone; Trifuoggi, ex procuratore della Repubblica di Pescara; Luca Abete, inviato della trasmissione “Striscia la Notizia”; Alfonso De Pietro, cantautore già premiato a “Musica Contro Le Mafie”; i Bandabardò, band fra le più amate dai giovani, e Augusto di Meo, testimone dell’omicidio di don Diana.

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