Tenta rapina in gioielleria: arrestata dai “falchi” della polizia

di Redazione

 CASERTA. Gli agenti della sezione “falchi” della squadra mobile di Caserta, diretta da Alessandro Tocco, hanno tratto in arresto P.R., 30 anni, del capoluogo, incensurata, resasi responsabile di tentata rapina ai danni del titolare di una nota gioielleria casertana, nei pressi di piazza Redentore.

Verso le ore 9.30 di venerdì mattina, la donna era entrata nella gioielleria ed aveva chiesto di visionare alcuni bracciali. Dopo averne scelto uno aveva tentato di pagare con una sorta di carta di credito e solo la prontezza dell’addetta alla gioielleria le aveva impedito di impossessarsi materialmente del bracciale. Nel frangente, la donna aveva spruzzato uno spray contenuto in un flacone tipo profumo negli occhi dell’addetta che, nonostante il bruciore, aveva reagito ingaggiando una colluttazione con la malvivente. Le urla avevano intanto richiamato l’attenzione dei passanti, il cui intervento in favore della gioielliera veniva impedito dalla circostanza che la porta di sicurezza dell’esercizio era chiusa dall’interno.

Sul posto interveniva immediatamente una pattuglia dei “falchi”, ormai noti agenti in borghese che pattugliano la città a bordo di moto, che provvedevano a bloccare la donna ed a condurla in questura. Quanto riferito dall’addetta alla gioielleria veniva confermato dalla visione dei filmati registrati all’interno della gioielleria dalle telecamere di sicurezza, per cui la giovane veniva dichiarata in arresto e condotta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, in considerazione del fatto che è incensurata ed ha figli in tenera età.

La stessa gioielleria fu oggetto, circa un anno fa, di un tentativo di rapina ad opera di due malviventi armati di fucile a canne mozze, caricato a pallettoni. Anche in quella occasione l’addetta alla gioielleria reagì coraggiosamente, benché avesse in braccio una bimba di pochi mesi, ed anche in quella occasione, fu provvidenziale il prontissimo intervento degli uomini della sezione antirapina e dei falchi, che, armi in pugno, ingaggiarono un’intensa colluttazione con i rapinatori che furono disarmati e condotti in carcere. Le successive indagini consentirono di trarre in arresto anche altri due complici: un uomo ed una donna. In quella occasione due agenti furono promossi al grado superiore dal compianto capo della polizia Antonio Manganelli.

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