Città della Scienza, l’Antimafia indaga sul rogo

di Redazione

 NAPOLI. Proseguono le indagini della procura di Napoli e dell’Antimafia sul rogo che ha distrutto, nella serata di lunedì 4 marzo, la Città della Scienza. E’ stato aperto un fascicolo contro ignoti per incendio doloso.

Sono state trovate tracce di sostanze chimiche e di combustibili che ora dovranno essere analizzate dalla Scientifica. Mentre secondo il racconto di alcuni testimoni sei focolai sarebbero stati accesi contemporaneamente lungo il perimetro della “Città”. A non convincere gli investigatori è il fatto che le fiamme avrebbero distrutto tutto in soli 25 minuti.

C’è preoccupazione anche per i lavoratori della struttura, già senza stipendio da 11 mesi. Sono in tutto 500, tra dipendenti e indotto, le persone che rischiano. Alla regione Campania è stato istituito un tavolo tecnico per valutare se ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di crisi.

Il ministro uscente Paola Severino, durante il suo tour napoletano, ha deciso di andare di persona a Città della Scienza. “Risorgeremo dalle ceneri, facciamo sì che l’attenzione che si è accesa su questo luogo non finisca”. Sui fondi per finanziare la ricostruzione: “Per le cose importanti, i soldi si trovano. Si devono trovare”.

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