Short list, un lettore: “La politica del mettersi in mostra”

di Antonio Arduino

 AVERSA. “La politica del mettersi in mostra”, definisce così le tante manifestazioni di apprezzamento alla scelta operata dall’assessore Migliaccio, fatte sui media locali, dai politici aversani, un lettore che ricorda come la decisione di farsi cancellare dalla cosiddetta short list non sarebbe espressione di serietà ma obbligo di legge.

“Mi sa – scrive in una mail trasmessa alla redazione – che il sindaco, gli assessori e i consiglieri non conoscono la norma fondamentale che regola l’amministrazione pubblica indicata al comma 3 dell’articolo 78 del decreto legislativo 267 del 2000, Testo unico sull’ ordinamento degli enti pubblici, che recita: ‘I componenti la Giunta comunale competenti in materia di Urbanistica, di Edilizia e di Lavori Pubblici devono astenersi dall’ esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato’. Ne segue che chi ricade in queste qualifiche non può e non deve chiedere l’inserimento in graduatorie o liste comunali da cui l’ente locale può attingere per affidare incarichi pubblici”.

“Ma non è tutto, perché – continua la mail – dal momento che il decreto legislativo parla esplicitamente anche di attività professionale in materia di edilizia privata ne viene di conseguenza che i suindicati amministratori non possono esercitare la professione nel territorio che amministrano”.

“Per questo il comportamento dell’assessore Migliaccio non è da elogiare, ma – continua la mail – semplicemente da considerare come naturale conseguenza dell’errore fatto, sicuramente per ignoranza della norma, nell’accettare la carica senza prima farsi cancellare dalla lista. Un errore che ha opportunamente corretto, mostrando, gliene do atto, una umiltà che non è da tutti perché non è da tutti ammettere gli errori, come dimostrano i suoi colleghi amministratori che adducendo le scuse più varie pretendono di restare nella short list, dando una esemplificazione pratica di quello che intendono per servizio alla città”.

“Considerando tutti gli attuali amministratori in buona fede, a questo punto, conoscendo la norma gli elettori – conclude la mail – si aspettano che nessuno la ignori e decidano se continuare ad amministrare la città o continuare la professione nel privato e nel pubblico, restando nelle short list ma fuori dagli scanni municipali”.

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