Polemica “Clan camorristi”, Sagliocco: “Puntare a positivita’ del territorio”

di Nicola Rosselli

 AVERSA. “Le azioni giuridiche lasciano il tempo che trovano, le risposte vanno date con i fatti”.

All’indomani dell’ennesima puntata della fiction “Il clan dei camorristi”, in programmazione su Canale 5, ambientata in una città denominata, con scarsa fantasia, “Castello di Aversa”, con una piazza di spaccio che si rifà direttamente a Baia Domizia, un quotidiano chiamato “L’Aversano” e un protagonista soprannominato “’O Malese”, chiaro riferimento a Francesco “Sandokan” Schiavone, il sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco ritorna sulla vicenda e precisa: “La salvaguardia dell’immagine di Aversa va certamente perseguita, ma non è solo una questione che può ridursi alla vicenda della fiction di Mediaset. La storia che ci ha mostrato una camorra violenta e prevaricatrice. Allora non dobbiamo fermarci alla pura e semplice questione giuridica. Non costerebbe, tra l’altro, nulla farlo, basterebbe una delibera. I media la osannerebbero e io avrei popolarità, ma non avrei scalfito la realtà. Invece, credo debba esserci un nostro impegno continuo”.

Per il primo cittadino bisogna puntare sulle positività del territorio, su personaggi degli ultimi decenni come Antonio Ruberti, rettore della “Sapienza” e ministro della Repubblica, o il giurista Vincenzo Caianiello, presidente della Corte Costituzionale, o sulla storia e sul patrimonio artistico di Aversa. “La legalità – ha concluso Sagliocco – deve essere una condotta di vita e la manifestazione dell’altro giorno in ricordo del questore Palatucci che ha portato in città magistrati e massime cariche istituzionali a livello provinciale danno il senso della presenza dello Stato. In questo senso preannunzio iniziative a 360 gradi gradi sin dai prossimi giorni”.

Quasi all’unisono con il primo cittadino, la proposta del consigliere comunale del Pdl Michele Galluccio che ha preannunziato una mozione che sarà portata all’esame del Consiglio comunale con la quale si intende invitare a visitare Aversa la produzione e il regista della fiction “Il clan dei camorristi” che, come ricordato da Valerio Taglione, responsabile del Comitato don Peppe Diana, prima del loro intervento, doveva chiamarsi “Il clan dei casalesi”. “Credo che queste persone – ha dichiarato Galluccio – non abbiano mai visto la nostra città, non conoscano la sua storia, i suoi monumenti, il suo patrimonio artistico, i suoi abitanti. E’ doveroso, quindi, da parte nostra invitarli per farli rendere conto di quella che è la realtà di Aversa”.

C’è, poi, anche una seconda parte della mozione, quella dal risvolto mediatico. “Quasi come una sorta di risarcimento del danno provocato all’immagine di Aversa e degli aversani, auspico – ha concluso Galluccio – che il Consiglio comunale chieda alla produzione di dare vita ad una fiction su Aversa e la musica, sulla vita avventurosa di Domenico Cimarosa, il più importante compositore dell’opera buffa e del Settecento napoletano, autore dell’inno della Repubblica Partenopea, presente alle Corti imperiali di Austria e Russia e del non meno importante Niccolò Jommelli, i cui lavori sono rappresentati ancora oggi anche su palcoscenici internazionali come la Scala di Milano, che qualche anno fa scelse di aprire il cartellone con un’opera del Nostro”.

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