Piazza Crispi, l’Amministrazione lavora per la riqualificazione

di Redazione

 AVERSA. Il giudice Antonia Schiattarella della sezione distaccata del Tribunale di Aversa ha pronunciato il decreto di liquidazione al Ctu Vincenzo De Michele per una perizia sulla controversia giudiziaria tra Pa.Ca. srl e Ctp – Campania Trasporti Pubblici spa.

Il perito ha quantificato in 2 milioni 618mila euro il valore del lucro cessante sofferto dalla Pa.Ca., società che avrebbe dovuto realizzare, in piazza Crispi, parcheggi sotterranei per 500 posti e riutilizzare la struttura ex sede della Ctp.

L’Amministrazione Comunale di Aversa, guidata dal Sindaco Giuseppe Sagliocco, si sta adoperando per definire senza alcun danno economico i giudizi in corso relativamente alle controversie giudiziarie relative a piazza Crispi e nel contempo riqualificare urbanisticamente la piazza stessa.

Quella di piazza Crispi, infatti, è una vicenda che parte da lontano.Con contratto a rogito del Notaio Vincenzo Romano, in data 22.01.1883 Rep. 579, il Comune di Aversa concedeva in uso alla Società Anonyme des Tramways alcune strade per impiantare una rete di collegamento tra la Città di Aversa ed i centri limitrofi, fino ad arrivare a Napoli. All’articolo vigesimo secondo del predetto contratto, veniva, tra l’altro, stabilito che “dopo sessanta anni della concessione restino di proprietà del comune i materiali fissi, la stazione, il magazzino e tutt’altro inerente il servizio”. A seguito della intervenuta dismissione dell’attività esercitata dalla Actp, già Tpn, la struttura con le relative pertinenze ed accessori, sita in Piazza Crispi, già adibita a deposito, veniva posta in vendita dalla relativa Azienda. Un’attività che non poteva essere portata avanti perché l’impianto di piazza Crispi era di proprietà del Comune di Aversa.

Non a caso: nell’anno 1999, a seguito della copiosa corrispondenza intercorsa tra il Comune e l’Actp, con deliberazione consiliare n. 11, adottata nella seduta del 04.02.1999, rettificata con successivo atto n. 13 del 23.02.1999, veniva espressa l’intenzione di acquisire al Patrimonio Comunale l’immobile in argomento, previo accertamento della titolarità del diritto di proprietà attraverso l’esame del titolo di provenienza; Per dare esecuzione a detto ultimo provvedimento, con deliberazione di giunta n. 192 del 17.06.1999, veniva conferito all’avvocato professor Antonio Romano il più ampio mandato per la rivendicazione dei diritti del Comune nei confronti della Actp. Veniva intentato apposito giudizio innanzi al Giudice Ordinario che dichiarava la giurisdizione esclusiva del Giudice Amministrativo.

Il Comune, quindi, proponeva ricorso dinanzi al Tar Campania che, però, in sede cautelare, non accoglieva l’istanza di sospensiva, esprimendo dubbi sia sulla giurisdizione del Tribunale Adito sia sulla sussistenza del diritto del Comune. Partendo da questo assunto l’amministrazione comunale di Aversa prese atto di ciò cercando di riportare nel patrimonio del Comune quanto più possibile. Da qui una transazione con l’Actp del 2003 nella quale all’Ente è stato riconosciuto il diritto su una parte del suolo su cui è stato realizzato il Suap. L’altra parte doveva essere utilizzata dall’azienda di trasporto per realizzare parcheggi sotterranei per 500 posti e riutilizzare quell’ecomostro da archeologia industriale rappresentato dal palazzo degli uffici. Il Comune concede il titolo edilizio prescritto.

Successivamente la Ctp non porta a definizione le opere assentite, chiede la concessione di una proroga che, però, il Comune non concede. Tale vicenda diventa foriera di un ricorso dinanza al Tar e due giudizi pendenti dinanzi al giudice ordinario. Tra questi c’è il contenzioso tra Ctp e Pa.Ca., per il quale il ctu del tribunale monocratico di Aversa ha individuato un lucro cessante sofferto dalla Pa.Ca. quantificato in 2 milioni 618mila euro. La Pa.Ca., infatti, è la società che avrebbe dovuto realizzare, in piazza Crispi, le opere presso la struttura ex sede della Ctp.

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