Infopoint, De Chiara: “Lo prendiamo noi di ‘Nero su Bianco’”

di Antonio Arduino

 AVERSA. “Al prezzo fissato dall’ordinanza che dovrebbe renderne possibile l’affitto, l’info point di piazza Mazzini lo prendiamo noi di ‘Nero su Bianco’ per promozionare il periodico e dare informazioni turistiche come già facciamo da sedici anni”.

Si conclude così l’intervento di Nicola De Chiara, ex vicesindaco ed ex assessore alla cultura che in questa veste ha promosso l’istituzione di un ufficio turistico cittadino da installare nell’info point che l’attuale amministrazione avrebbe deciso di trasformare in edicola, con bacheca informativa interna, per utilizzare in qualche modo la struttura rimasta chiusa fin dalla data di installazione il 14 agosto. Per mettere fine alla vicenda è intervenuto il sindaco della città. Chiarendone i dettagli in una nota trasmessa alla stampa, dopo aver fatto la cronistoria dell’info point, indicando tempi e modi dell’iniziativa, promossa dalla passata amministrazione e ricordando che “i cittadini si sono visti mettere le mani in tasca per l’acquisto del gazebo per 38.430 euro più1.800 per l’immissione in fogna” per un totale di 40.230 euro, il sindaco motiva la scelta di utilizzare la struttura come edicola.

“A seguito della chiusura dell’edicola sita all’interno della locale stazione ferroviaria – si legge nella nota – allo stato la zona di piazza Mazzini risulta sprovvista di una rivendita autorizzata alla distribuzione di quotidiani e giornali e bisogna tener presente che è possibile ipotizzare l’utilizzo della struttura per contemperare entrambe le esigenze”.

Da qui la decisione di trasformare l’info point in edicola con la possibilità di fornire informazioni turistiche “riservando – come precisa la nota – all’uopo idoneo spazio nell’ambito del manufatto in questione per l’allestimento di una bacheca informativa per l’Ente”.

“Premesso che il costo effettivo della struttura non è quello dichiarato dal primo cittadino ma è di 25 mila euro, la decisione di trasformare l’info point in edicola – esordisce De Chiara – dà l’esatta misura di come questa amministrazione intenda fare cultura ad Aversa”. “Motivare la scelta affermando che l’edicola interna alla stazione non c’è più è una scusa palese, perché – continua – è ipotizzabile che la chiusura dell’esercizio sia momentanea essendo conseguenza della decisione del gestore di concludere la sua attività lavorativa e non dell’ente ferroviario che potrebbe affidare ad altri il servizio”.

“La scelta di farne un uso diverso da quello al quale era stata destinata da una delibera, approvata all’unanimità, in cui fu deciso l’acquisto finalizzato, potrebbe – continua De Chiara – essere accettabile solo se il sindaco avesse tentato, senza successo, tutte le strade possibili per dotare la città del punto informativo turistico di cui ha bisogno per sviluppare la sua vocazione turistica, indicendo ad esempio un avviso pubblico per affidarlo ad associazioni, enti e scuole finalizzate ad attività turistico-culturale, ma non è stato così”. “Leggendo la nota, però, appare evidente – osserva – che il sindaco ha deciso di trasformarla in edicola per ammortizzare la spessa fatta”.

“Un punto di informazione turistica – ribadisce De Chiara – è una cosa ben diversa da una edicola affiancata da una bacheca che contenga informazioni turistiche. Una bacheca del genere potrebbe essere presente in un qualsiasi tipo di esercizio commerciale”, “Il vero punto – dice – è che l’amministrazione non ha bisogno di un info point. L’unico errore commesso dalla nostra amministrazione a proposito dell’info point è stato quello di acconsentire alla richiesta di spostamento della struttura che collocata, com’è ora, in una zona morta della piazza è praticamente invisibile, diventando di fatto inutile”.

“Per non snaturare la destinazione originaria l’avviso pubblico per l’affidamento – sostiene De Chiara – deve essere aperto alle scuole e alle associazioni che abbiano interesse a promuovere la cultura Proporre di trasformare l’info point in edicola, dandola in locazione, in concessione quinquennale, ponendo a base di gara il corrispettivo minimo di 147mila euro mensili, a un distributore di giornali che dia anche informazioni di tipo turistico richiederebbe oltre venti anni per ammortizzarne l’acquisto, trasformandosi in un regalo per chi vincesse la gara”.

“Se questo è lo scopo di Sagliocco allora – conclude De Chiara – la dia in locazione a Nero su Bianco che ha sedici anni di storia in fatto di giornalismo e da sedici anni promuove la storia, la cultura e l’arte di Aversa?”.

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