Giunta, Migliaccio rassegna le dimissioni

di Antonio Arduino

 AVERSA. L’assessore Migliaccio si dimette. Sarebbe accaduto venerdì. Il componente dell’esecutivo, esponente del Nuovo Psi, avrebbe consegnato le dimissioni nelle mani del primo cittadino che dovrebbe decidere dell’eventuale accettazione.

A determinare la decisione dell’assessore sarebbe stata la polemica nata dopo la ufficializzazione della lista di professionisti utilizzabili dell’Ente comunale per l’assegnazione di incarichi pubblici, nella quale Migliaccio sarebbe presente quale architetto. Una presenza che non sarebbe l’unica rilevabile scorrendo la lista che comprende sia componenti dell’esecutivo, sia amministratori e parenti di amministratori.

Un dato che ha fatto gridare allo scandalo il consigliere del Pd Marco Villano, che ha ingaggiato un dibattito mediatico con l’assessore Elia Barbato. Il delegato ai lavori pubblici, presente nell’elenco quale ingegnere, nel replicare alle “accuse” è stato chiaro. Premettendo che la presentazione della domanda di inserimento nella lista era stata fatta prima delle elezioni, l’assessore ai lavori pubblici ha ricordato al consigliere di opposizione che non si può fare politica in eterno, cosicché occorre tenere aperta la porta alla professione, alla quale si deve tornare una volta conclusa la carriera politica.

Tesi condivisibile ma, a quanto pare, non per tutti. Tant’è che l’assessore Migliaccio ha ritenuto doveroso rassegnare le dimissioni, chiedendo anche di essere cancellato dall’elenco dei professionisti. Chiarendo che la sua sola intenzione era quella di mettere a disposizione la sua professionalità per il bene della città, senza nemmeno immaginare di poter sollevare un polverone mediatico presentando domanda d’inserimento nella lista.

Fin qui la notizia delle dimissioni che, pur aspettando conferma, apre un nuovo capito della querelle. Perché l’esempio dato dall’assessore Migliaccio, chiedendo la cancellazione dalla lista dei professionisti, potrebbe (o dovrebbe?) essere seguito da tutti gli altri componenti dell’amministrazione municipale presenti direttamente o indirettamente nell’elenco. Ovviamente ci riferiamo alla richiesta di cancellazione dalla short list non alle dimissioni dalla carica che sarebbero una logica conseguenza solo in caso dell’accettazione di un incarico pubblico.

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