Puc, l’Ats prende le distanze dal Forum delle Associazioni

di Redazione

 ORTA DI ATELLA. L’Associazione Libera A.T.S., attraverso il suo presidente Salvatore Sorvillo, prende le distanze dal forum delle associazioni, relativamente all’appoggio alla adozione del Puc, per due motivazioni fondamentali, una prettamente morale, ed una sostanziale.

Moralmente, essendo il sottoscritto candidato nella prossima tornata elettorale, come concordato con gli altri iscritti dell’associazione, non si ritiene opportuno, propagandare un atto che ancora deve avere alcuna valenza giuridica, un atto che sembra essere ancora nello stato embrionale e soprattutto e solo fumus operandi.

Nel secondo caso, sotto il profilo squisitamente sostanziale, non condividiamo la scelta del PUC stesso quale strumento di sanatoria, principalmente perché, lo stesso, attualmente sana la questione urbanistica sotto l’aspetto giuridico, e non amministrativo, ovvero i vizi presenti sui titoli amministrativi, non sono stati rimossi, come prevede l’art 38 T.U. D.P.R. 380/01, ed inoltre fanno sparire gli standards urbanistici presenti nell’attuale P.R.G. e li si spostano tutti, o quasi, in una zona molto limitrofa.

Premesso, però, che secondo noi siamo ancora in fase embrionale, con tre convegni sul tema, tutti ad inizio anno, ed ora, a ridosso, del periodo elettorale, anche ulteriori tavoli rotondi, quello che è stato presentato presso il comune di Orta di Atella, non è altro che un progetto preliminare, ovvero, cosa si avrebbe intenzioni a farsi, per sanare e riqualificare il nostro territorio. ed in questa fase non sono ammesse osservazioni ne tanto meno tavoli di discussione.

Ma stranamente dopo che ci siamo adoperati, affinché i cittadini, abbiano presentato, le comunicazioni di rito, per le zone, dimenticate ed escluse dal piano, nel convegno ultimo recente, stranamente si sono invitati in cittadini a segnalare eventuali dimenticanze, da parte dei progettisti.

Nulla di che, ma sembra strano che si paghino, profumatamente, tecnici per rilevare l’intero territorio urbano, verificare immobili, concessioni, aree, e poi ecco, che, si tralasciano zone e palazzi interi, evidentemente, si vuole lavorare alla sanfrasà , o forse si politicizza la cosa, per avere la merce di scambio.

Siamo curiosi di vedere come si opererà nei confronti, di quegli immobili oggetto di annullamento del titolo abilitativo per mancanza di lottizzazione, oppure perche in contrasto con la destinazione d’uso delle aree. Sapere come si utilizzeranno gli indici di copertura nella differenza tra zone residenziali , 0.33 e zone industriali 0.50 ovvero come si giustifica chi ha coperto di piu ed ora è sanato, quindi chi ha costruito tanto è salvo.

Vogliamo sapere che fine faranno i P.U.A. tanto sponsorizzati, eseguiti e consegnati postumi all’edificazione, inoltre chi non ha edificato si trova in condizione di handicap, e magari anche con una piazza sul suo suolo, sapere i recuperi abitativi dei sottotetti, tanto certosinamente analizzati per altezze e inizio lavori, quando poi in zona San Pietro, ad esempio, l’intero stabile verrà salvato, con un colpo di spugna. Crediamo, forse, che si poteva chiedere per Orta, un condono speciale, magari era piu semplice.

Forse nella fretta di dotarci di uno strumento urbanistico utile a riqualificare il territorio, ed in prossimità di una tornata elettorale, si sono tralasciate molte cose importanti, e si è pensato a dare il famoso fumo negli occhi. Attendiamo fiduciosi, nella adozione definitiva del Puc poi per l’approvazione si vedrà.

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