Quirinale: “Accuse gratuite a Napolitano”

di Mena Grimaldi

 ROMA. “È palesemente infondato e del tutto gratuito parlare di ingerenza nella campagna elettorale”.

E’ sostanzialmente quanto si legge in una nota del Quirinale dopo le polemiche che, in Italia, avevano seguito alcune frasi pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano nel suo incontro con Barak Obama a Washington.

In particolare quelle sull’atteggiamento deplorevole di chi “critica il governo dopo averlo sostenuto” e sulla situazione dell’Italia nel novembre 2011, definita dal Capo dello Stato “sull’orlo del collasso finanziario”. “L’incontro con il presidente Obama – continua la nota del Colle – si è aperto con brevi dichiarazioni dinanzi a stampa e tv: il presidente americano ha ribadito il suo ben noto apprezzamento per i progressi compiuti dall’Italia, e al presidente Napolitano è sembrato giusto sottolineare che essi erano stati possibili grazie al sostegno parlamentare di diverse e opposte forze politiche”.

“Più tardi – si legge ancora nella nota – in conferenza stampa con i giornalisti italiani, il Capo dello Stato ha rilevato come da qualche parte si sia passati dal sostegno ai provvedimenti del governo a giudizi liquidatori. Rispetto alle forze in campo nella competizione elettorale in Italia, il presidente Obama si è astenuto da qualsiasi apprezzamento nei confronti di chiunque. Non solo in pubblico, ma anche nel colloquio a porte chiuse, si sono tenuti comportamenti assolutamente impeccabili”.

Dal centrodestra, però, continuano le polemiche. A tal proposito, Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato del Pdl, ha dichiarato che “vanno respinte le critiche di Napolitano e siamo francamente delusi anche dalla nota di auto assoluzione. C’è stata una interferenza nella campagna elettorale e forse al Quirinale sottovalutano la condotta ingannevole di Monti”.

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