Il tribunale, no alla trascrizione del matrimonio gay della Concia

di Mena Grimaldi

 ROMA. “Me lo aspettavo? Non tanto. Mi aspettavo, ci aspettavamo, che tenessero in conto tutte le sentenze della Corte costituzionale e della Cassazione, che soppesassero il fatto che siamo in Europa e che mia moglie è tedesca e io l’ho sposata lì”.

Così Anna Paola Concia, deputata del Pd, impegnata in questi giorni per la campagna elettorale, commenta la decisione della prima sezione civile del tribunale di Roma che ha rigettato la richiesta di trascrizione delmatrimonio celebrato in Germania dalla parlamentare Pd e dalla sua compagna Ricarda Trautmann.

Mercoledì pomeriggio, a tal proposito, si terrà una conferenza stampa a Montecitorio dove la Concia ha già annunciato che farà ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.

“Ricarda ed io abbiamo il problema che la nostra famiglia è in due Paesi diversi: lei vive in Germania. Abbiamo due Paesi e due situazioni di diritti diverse: lei all’anagrafe tedesca si chiama Ricarda Concia. Fa la criminologa nota nella sua città: si occupa di perizie ed è a capo di un grosso studio che si occupa di recupero dei condannati, è persona molto stimata. In Germania non abbiamo avuto problemi: ci siamo sposate al Comune di Francoforte e la registrazione è stata immediata. Qui in Italia la battaglia continua. Noi dovremo fare una legge. Perchè, come potete constatare, è ormai davvero necessaria”.

La Concia e Ricarda si sono spossate a Francoforte nel 2011 e si erano conosciute nel 2009 nella Capitale. Da sempre la deputata Pd conduce battaglie per i diritti degli omosessuali.

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