Bersani: “Il carcere per chi evade le tasse”

di Mena Grimaldi

 ROMA. Il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ospite a Radio Capital torna a parlare dei problemi dell’evasione fiscale.

“Ci vuole deterrenza, non escludo che per reati gravi ci possa essere anche il carcere”, dice.“Si devono tracciare tutti movimenti finanziari, nel rispetto della privacy e nella disponibilità del Fisco. E basta chiamare elusione quella che è evasione, si deve chiudere la storiella dei caroselli Italia-estero-Italia”.

“Un Paese serio non può continuare a inseguire le elezioni”. Pier Luigi Bersani risponde così ai giornalisti su un ritorno al voto in caso di mancata maggioranza. “Faccio un pronostico – spiega il segretario Pd ai giornalisti – non succederà perchè penso che gli italiani prenderanno una direzione di marcia e chiederanno il cambiamento. Chi arriva primo nel Paese governerà alla Camera e al Senato”.

Quanto alla possibile alleanza con Mario Monti dice: “Noi abbiamo una parola sola – dice – gli altri ne prendano atto e l’obiettivo è certamente essere autosufficienti ma non ci chiudiamo al confronto. E’ scritto – dice il segretario Pd – nella nostra carta di intenti: c’è disponibilità a discutere con tutte le forze non leghiste, berlusconiane o populiste”.

Sulla vicenda Mps chiarisce: “Non nego che in passato ci siano stati degli errori nelle nomine del management di Mps da parte della Fondazione, ma il Pd non ha mai nominato nessuno: erano gli enti locali a scegliere la quasi totalità dei consiglieri”. “Quando si arriverà a fondo della questione emergerà che ruota attorno a tre pilastri: i capitali scudati, i derivati e il fatto che non c’è il falso in bilancio”, conclude Bersani.

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