Berlusconi: “Sanremo andava spostato”. Fazio: “Ma dove?”

di Redazione

 ROMA. Per il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, il Festival di Sanremo andava spostato a dopo le elezioni del 24 e 25 febbraio.

Durante la videochat al Messaggero, il Cavaliere ha giudicato “incomprensibile la decisione della Rai, tanto più che ci stiamo giocando il nostro futuro con le prossime elezioni”. Una kermesse che “si aggiunge alla par condicio”, dice l’ex premier, e che “complica la possibilità di comunicare”.

Quella stessa par condicio mai digerita da Berlusconi, il quale, non a caso, afferma: “La par condicio è la legge più assurda che si poteva immaginare e che vige solo nel nostro sistema. Anche il più piccolo partito ha lo stesso spazio in tv del grande”.

A stretto giro è giunta la replica, attraverso Twitter, del conduttore del festival, Fabio Fazio: “Berlusconi ha detto che Sanremo andava spostato: ma dove? Aspettiamo proposte!”.

E sempre su Twitter, Giancarlo Leone, direttore di Raiuno, ha garantito: “Monti, Berlusconi e Bersani sorteggiati per conferenze stampa Vigilanza su Rai2 il 12, 13 e 14 febbraio, durante Festival”. A loro, e agli esponenti di tutte le forze politiche, saranno riservati gli spazi per l’approfondimento elettorale, anche durante le serate di Sanremo. Ma non è tutto.

Dal Popolo della Libertà, e stavolta non è Berlusconi, ma il consigliere d’amministrazione Antonio Verro, viene contestata anche la presenza di Carla Bruni, ex premiere dame. “Viene solamente per promuovere il suo disco – afferma il consigliere in quota Pdl – non mi sembra ci siano motivazioni così significative, il panorama artistico internazionale non ne soffrirebbe. Il ruolo che sembra avere avuto nella vicenda Battisti è veramente molto ambiguo e discutibile. Spero che Fazio la incalzi costringendola a prendere le distanze ‘senza e senza ma’ rispetto a questi atti di terrorismo”.

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