Gmc, Brancaccio: “Perché Diana colloquiava con Orsi?”

di Redazione

Angelo BrancaccioGRICIGNANO. Facendo seguito alla nota inviata da Lorenzo Diana a “smentita” (a suo dire) del comunicato dal sottoscritto inoltrato in data 4 febbraio agli organi di stampa, …

… nonché all’autorità giudiziaria competente, si apprende innanzitutto con soddisfazione il fatto che il “senatore” non abbia smentito di aver parlato con Sergio Orsi né di averlo incontrato presso il ristorante ‘Charlie’s Angels’ in occasione di evento elettorale dal sottoscritto organizzato.

Si ribadisce che l’incontro non fu casuale ma Sergio Orsi era presente lì proprio in ragione dell’incontro con il de cuius. D’altro canto, se l’incontro aveva provocato tanto stupore per Diana, non si comprende come mai lo stesso non abbia deciso di abbandonare il consesso, viceversa, indulgendo a colloquiare con Sergio Orsi.

Specularmente, Diana dovrebbe spiegare come mai non è andato via in tutte le altre occasioni elettorali nelle quali ha incontrato Sergio Orsi: in un noto hotel di Caserta, in un ristorante di Santa Maria Capua Vetere, eccetera, eccetera, e, soprattutto, perché in siffatte occasioni ha parlato sempre cordialmente con Orsi. E di cosa poi? Si badi, non si mette in discussione che Diana si sia battuto contro la vicenda Eco-4, ovvero per questioni concernenti il Comune di Mondragone, ma per San Cipriano d’Aversa la storia è ben diversa.

I fatti si sono svolti secondo le modalità indicate nel precedente comunicato ed anzi, a dimostrazione di quanto già esplicitato, appare quanto mai doveroso rappresentare alcuni particolari rispetto ai quali possono e devono esperirsi i dovuti approfondimenti da parte degli organi competenti.

Nell’anno 2005 Diana veicolò l’inserimento di un suo pupillo, tale Carlo Scatozza, all’interno del cda di Gmc. Anzi, la nomina di Scatozza dovrebbe essere stata effettuata in assemblea dalla parte privata, ossia dalla Flora Ambiente (partner privato della Gmc, appartenente ai fratelli Orsi, ndr.). Tutto il mondo politico sa chi è Carlo Scatozza e quali rapporti lo leghino a Diana, il che dimostra, ove ve ne fosse bisogno, il cambio di rotta intrapreso da Diana all’indomani delle vicende descritte nel mio precedente comunicato del 4 febbraio.

Per quanto riguarda la vicenda delle tessere, ancora una volta il nostro senatore palesa evidenti vuoti amnestici. Lo stesso, capocorrente del sottoscritto, aveva interesse a che venisse sottoscritto il maggior numero di tessere possibile; quelle tessere, infatti, servivano ad eleggere i delegati provinciali che poi eleggevano i delegati nazionali. Sicché, fu proprio Diana a giovarsi di quelle tessere che oggi stigmatizza ma che all’epoca gli servirono per ottenere la delega nazionale.

Ma vi è di più. Il sottoscritto, come detto, facente parte all’epoca della corrente di Diana, portava al corrente dello stesso i nominativi dei soggetti, ovvero delle famiglie che avrebbero dovuto sottoscrivere il tesseramento. Allorquando Diana fu reso edotto dell’intenzione dei fratelli Orsi, fu lui stesso a suggerire il tesseramento ad Orta di Atella anziché a Casal di Principe, comune di residenza degli stessi. Sarebbe interessante chiedere al diretto interessato le ragioni di una simile scelta.

Ancora una volta, si palesa la totale disponibilità a fornire ogni informazioni utile alla sui fatti in descrizione e su quanti a conoscenza del sottoscritto.

Angelo Brancaccio, sindaco di Orta di Atella e consigliere provinciale

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