Strage di San Martino: inflitti 11 ergastoli 24 anni dopo

di Redazione

 NAPOLI. Undici ergastoli: questo il verdetto più pesante, pronunciato in primo grado dalla Corte d’Assise di Napoli dopo 24 anni, per la “strage di San Martino”, nel quartiere Ponticelli.

Un eccidio spaventoso avvenuto nell’89 ad opera della camorra dell’area orientale cittadina nel corso del quale furono assassinati sei avventori di un bar, di cui quattro innocenti, estranei alla faida tra clan. Oggi undici persone sono state condannate all’ergastolo ed altre sei,nel frattempo divenute collaboratori di giustizia, a pene oscillanti tra i sedici e i diciotto anni di reclusione.

La sentenza è stata emessa oggi dalla terza sezione della Corte d’Assise, presieduta da Carlo Spagna, che ha accolto quasi in toto le richieste del pm Vincenzo D’Onofrio. L’ergastolo è stato inflitto a Pacifico Esposito, Luigi Piscopo, i fratelli Antonio, Ciro e Giuseppe Sarno, Roberto Schisa, i fratelli Ciro, Gennaro e Giovanni Aprea, Vincenzo Acanfora e Gaetano Caprio. I condannati dovranno versare inoltre una provvisionale di 100mila euro a ciascuna parte civile.

Dal dibattimento è emerso che l’agguato, messo a segno in corso Ponticelli la sera dell’11 novembre 1989, davanti al bar Sayonara, fu deciso dal clan camorristico dei Sarno e attuato da affiliati al clan Aprea per colpire il gruppo rivale capeggiato dal boss Andrea Andreotti. Obiettivo dei killer erano Antonio Borrelli e Vincenzo Meo, ma assieme a loro furono uccisi anche Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera, che si trovavano vicino a loro ai tavolini del bar.

La decisione di far pubblicare la sentenza è stata presa “per quanto afferisce alla estraneità, nella circostanza di causa, a qualsiasi contesto associativo dei congiunti delle parti civili vittime del reato”.

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