Le cinque giornate di Giugliano contro la camorra

di Redazione

 NAPOLI. Cinque giornate di eventi, denunce, riflessioni e proposte che sono culminati con un grande corteo.

Un evento mai organizzato prima a Giugliano (Napoli)che ha visto in prima linea il presidio locale di Libera, intitolato a Mena Morlando, il cui presidente onorario è il magistrato Raffaele Cantone. Con lo slogan “Perché la camorra è intorno a noi. E tu? Da che parte stai?” centinaia di persone hanno sfilato per dire No alla criminalità organizzata.

Dal 5 al 9 febbraio, dal mattino al pomeriggio, fino agli incontri aggregativi serali con musica, aperitivo nell’antica piazza riconquistata e cena con i prodotti provenienti dalle terre confiscate, dalla mozzarella del Caseificio della Cooperativa sociale “Le Terre di Don Peppe Diana” alla degustazione dei prodotti del “Nuovo Commercio Organizzato”.

Cinque giornate di eventi, denunce, riflessioni e passione civile che culmineranno con un grande corteo che si snoderà lungo le vie del centro cittadino. Un evento mai organizzato prima a Giugliano che vede in prima linea il presidio locale di Libera, Associazioni, Nomi e Numero contro le Mafie “Mena Morlando”, il cui presidente onorario è il magistrato Raffaele Cantone. Con lo slogan “Perché la camorra è intorno a noi.

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E tu? Da che parte stai?” centinaia di persone sfileranno per dire NO alla criminalità organizzata. La manifestazione finale è il culmine di una serie di incontri che vedranno come ospiti Giovanni Conzo – sostituto procuratore Direzione distrettuale antimafia Napoli, Giovandomenico Lepore – Presidente Osservatorio Anticamorra e Riqualificazione Napoli Nord, Annamaria Torre – Libera Memoria, Agostino Orlando – direttore tecnico Quarto calcio, Peppe Pagano – Nuova cucina organizzata, Michele Mosca – professore di Economia Politica, presso l’Università degli Studi di Napoli, “Federico II”, Rosario Cantelmo – procuratore Aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia Napoli, Raffaello Magi – presidente della Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.

E poi giornalisti, rappresentanti di associazioni e docenti, per cambiare e far risvegliare la coscienza civile in una città purtroppo nota per la pressante presenza di camorra, illegalità e corruzione. Perché come sostiene Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: “E’ il Noi, che vince!”.

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