Carnevale, Scampia non è più così buia

di Redazione

 NAPOLI. Circa duemila persone contagiate dall’utopia di abbattere i muri dell’indifferenza hanno partecipato, urlato, cantato, ballato per risvegliare le coscienze di una Scampia silenziosa e dei suoi governanti negligenti.

“Stuort o muort – Orti urbani e torti inurbani” è il tema sviluppato dal Gridas e dalle varie associazioni in occasione della trentunesima edizione del Corteo di Carnevale del “Gruppo di Risveglio dal Sonno”. Qui la parata di Carnevale, ludica e festosa per eccellenza, come da volere del suo compianto fondatore Felice Pignataro è soprattutto impegno e riflessione sui temi d’attualità.

Mirella Pignataro e le tante anime del quartiere, noto ai più solo per essere la più lucrosa piazza di spaccio d’ Europa, attraverso carri allegorici e slogan hanno invocato la riscoperta del biologico. “L’orto urbano” quale mezzo di riappropriazione del territorio opposto ai “torti inurbani”.

Una denuncia urlata dei crimini contro l’ambiente attraverso gli scarichi di sostanze tossiche nella “Terra dei fuochi” e le brutture di una politica che non risponde ai bisogni dei cittadini. In antitesi al grigiore dei palazzoni, scenografia della faida camorristica, ed all’atavica omertà riconosciuta a questo popolo, da via Monte Rosa passando per viale della Resistenza sino al campo Rom di via Perillo, si è snodato il variopinto serpentone di carri allegorici, pagliacci, musicisti, trampolieri.

I ragazzi del Gridas, l’associazione Chi rom e.. chi no, le “Donne in rete”, l’Agesci locale, il Circolo Legambiente “la Gru”, Il Comitato dei Fuochi,il centro sociale “Mammutt”, l’associazione “R”esitenza Anticamorra con tanto di trattore confiscato alla mafia , e tanti altri si sono prodigati per la riuscita della giornata. La musica che ha squassato il silenzio mattiniero è stata assicurata dalla Banda Baleno, la MalaMurga, los Espantapajoros , mentre l’animazione è stata curata dall’altro cardine della parata: il regista ed attore Raffaele Bruno e la compagnia “Delirio Creativo”.

Una parata eterogenea di voci, urla e musica è divenuto coro armonico nel rivendicare il diritto individuale e collettivo ad esistere; nel reclamare dignità per la loro terra. Una moltitudine chiassosa, strada dopo strada, ha presidiato i luoghi dello spaccio, al ritmo tribale delle percussioni si è prodotta in balli sfrenati nelle “case dei puffi” e ha invitato le persone timidamente affacciate ai balconi a scendere in strada. Il corteo si è sciolto dopo tre ore con il liberatorio rogo del “carro dei rifiuti tossici” provenienti dal Nord.

I colori dei costumi hanno acceso per un giorno le speranze di tutti, il significato di quei contagiosi sorrisi hanno trasceso la cappa di pregiudizi che ammanta il quartiere; Scampia è anche questo. Per una mattinata la periferia nord della capitale borbonica si è trasformata in una Viareggio, una Putignano o una semplice città in cui impazza il Carnevale; un passo verso il sogno di normalità.

Domani un altro giorno di ordinaria utopia per la ventunesima circoscrizione napoletana. D’altronde come ha ricordato Mirella: “Le utopie tendono ad un orizzonte che man mano che cammini si sposta sempre. L’importante allora è non fermarsi, scegliere in prima persona di continuare a camminare nonostante le difficoltà. Gli altri ci raggiungeranno”.

Il Carnevale di Scampia (10.02.13) – VIDEO

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