Il cancelletto della scuola “Parente”: le precisazioni della dirigente

di Redazione

 AVERSA. Sull’articolo “Aprite il cancelletto” la dirigente scolastica e rappresentante legale dell’Istituto Comprensivo “Parente”, Enrichetta Ferrara, fa alcune precisazioni.

Riceviamo e pubblichiamo: In premessa si evidenzia che l’unico ingresso, per auto e pedoni del plesso di scuola primaria “Diaz” è quello che insiste su Via E. Corcioni, giacchè il “cancelletto” sul retro non risponde ai requisiti richiesti dal D. Lgvo. 81/08 ed è connotato da palese fatiscenza. Per norma, inoltre, qualsiasi ingresso ad un edificio pubblico, soprattutto se popolato da minori, va presidiato e recenti gravi episodi di cronaca sottolineano l’opportunità dell’osservanza di tale regola.

La scuola dispone solo di 4 unità di collaboratori scolastici ,2 dei quali preposti nell’orario di ingresso e di uscita a vigilare nel cortile sull’ordinato afflusso e deflusso dei bambini. Gli altri 2 vigilano, all’interno dell’edificio, sul percorso che i piccoli effettuano per portarsi nelle aule e per uscirne, al termine delle lezioni, accompagnati dalle maestre. Non c’è personale da destinare alla sorveglianza di un secondo ingresso, ove mai esistesse.

Al citofono installato sul cancelletto non c’è nessuno che possa rispondere, in quanto tutte le unità sono impegnate nelle mansioni sopra descritte.

Dunque il cancelletto dovrebbe restare aperto, incustodito, così come si chiede nell’articolo, per soli 10 minuti, all’orario di ingresso e di uscita: in tal modo, mentre il personale è intento a vigilare sul cancello di Via Corcioni, chiunque, indisturbato, potrebbe introdursi nel cortile della scuola, attraverso il varco retrostante lasciato aperto e incustodito, ponendo in essere atti a danno degli utenti e degli operatori scolastici.

 Inoltre, una volta entrati dal minuscolo varco retrostante, i bambini dovrebbero raggiungere il cortile attraverso uno stretto corridoio, in cui sono parcheggiate in modo ravvicinato le macchine dei docenti, costeggiando i carrellati con i rifiuti prodotti dalla scuola e stando attenti a non ferirsi cadendo sugli aghi di pino che si accumulano ogni giorno per terra, pur se rimossi con frequenza, nella speranza che dagli alberi che insistono sul cortile non cadrà loro in testa nessuna pesante pigna.

Il percorso destinato dalla scrivente all’utenza e al personale è, invece, limitato ai pochi metri che separano il cancello principale dall’edificio, esenti dai pericoli sopra descritti, per i quali non c’è liberatoria di terzi che valga a preservare il Dirigente Scolastico dall’incorrere in pesanti sanzioni penali o economiche, in caso di negligenza, ai sensi del D. Lgvo. 81/08.

La situazione descritta vale da sola a sottolineare l’improponibilità della richiesta del “comitato Guerra” e del suo referente, consigliere Michele Galluccio, tra l’altro giammai delegato a tal uopo dall’assessore all’Istruzione, interpellata personalmente dalla sottoscritta. Ciò, tra l’altro, aggrava il fatto che “la verifica di fattibilità” citata dall’articolista sia avvenuta all’insaputa della scrivente.

Infine, non si comprende, davvero, come il sig. Guerra possa asserire di essere ancora in attesa di risposta alle sue istanze, visto che è stato più volte ascoltato e ricevuto sia dal Vicario, sia dal Direttore dei Servizi Amministrativi, entrambi istituzionalmente delegati a rappresentare il Dirigente.

A ciò si aggiunga che la scrivente ha personalmente ricevuto il referente politico del sig. Guerra, il consigliere Michele Galluccio, ascoltando la sua proposta e puntualmente esponendogli le proprie osservazioni in merito.

Se l’amministrazione comunale vorrà realizzare sul retro della scuola un secondo ingresso con un cancello grande telecomandato e adeguato alle norme di sicurezza, certamente è saggio che lo faccia dopo aver risolto tutti i gravi problemi strutturali del plesso più volte segnalati.

Al consigliere Galluccio un invito: non è il caso che si vanti dell’installazione del citofono sul “cancelletto”, perché in ciò si ravvisa un gratuito e palese spreco di denaro pubblico. Tanto si doveva. Si allegano rilievi fotografici.

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